Notizie - Inas

Gen11

Scuola: domanda di pensione entro il 22 gennaio 2016

Categoria: Notizie - Cisl Scuola, Notizie - Inas

16-06-2015 - Fonte: inas.it

Scuola: domanda di pensione entro il 22 gennaio 2016

Il personale della scuola deve obbligatoriamente presentare le domande di cessazione dal servizio entro il termine indicato nel decreto ministeriale per accedere alla pensione dal 1° settembre dell’anno prescelto. Per le cessazioni dal 1° settembre 2016, occorre presentare le dimissioni entro il 22 gennaio 2016.

Per conoscere la propria posizione previdenziale, per sapere se è possibile andare in pensione e capire quale è l’eventuale importo è possibile recarsi presso tutte le sedi Inas. Ecco alcune informazioni sulla sistemazione della propria posizione previdenziale e sui requisiti pensionistici.

Computo

Sono computabili a domanda senza il pagamento di alcun onere:

  • Servizi scolastici non di ruolo con versamento di contributi all’Inps;
  • Periodi retribuiti di incarichi e supplenze con versamento contributivo in conto Entrate Tesoro o Inpdap;
  • Servizi prestati alle dipendenze di enti pubblici e di diritto pubblico, servizi prestati presso amministrazioni statali con iscrizione Inps;
  • Servizio militare o equiparato, maternità intervenuta al di fuori del rapporto di lavoro.

Ricongiunzione

Sono ricongiungibili mediante pagamento di un onere i periodi assicurativi coperti da contribuzione obbligatoria, volontaria, figurativa versata all’Inps o in altre gestioni previdenziali, ai fini del raggiungimento di un unico trattamento pensionistico.

Requisiti pensionistici 2016

Pensione di vecchiaia

Contributi

20 anni

Età

66 anni e 7 mesi (uomo e donna)

Pensione anticipata

Contributi

41 anni e 10 mesi (donna)

42 anni e 10 mesi (uomo)

a prescindere dall’età

Il personale femminile può accedere alla pensione con i vecchi requisiti (57 anni e 3 mesi di età e 35 di contributi) se opta per la pensione con il sistema di calcolo contributivo, a condizione che i requisiti siano maturati entro il 31 dicembre 2015.

Nov20

Tagli ai patronati: operatori a rischio

Categoria: Notizie - Inas

16-06-2015 - Fonte: inas.it

Tagli ai patronati: operatori a rischio

Centinaia e centinaia di posti di lavoro a rischio in tutto il sistema, un lavoro che serve ai cittadini per accedere ai propri diritti previdenziali e socio-assistenziali, in maniera gratuita e tutelata: perché cancellarlo?

Se lo chiedono in queste ore gli operatori del patronato Inas Cisl, che - in oltre duecento - già da gennaio potrebbero restare a casa, a causa dei tagli previsti dalla legge di stabilità, che si aggiungono a quelli determinati dalla finanziaria dello scorso anno e ad altri interventi strutturali che hanno danneggiato il sistema e potrebbero metterlo definitivamente in ginocchio.

La Costituzione prevede che tutti i cittadini possano contare sull’aiuto dei patronati, ma la riduzione delle risorse al fondo – alimentato da una piccola percentuale dei contributi previdenziali dei lavoratori e ripartito in base all’attività realmente svolta dai singoli istituti – può portare ad un significativo ridimensionamento del personale e, di conseguenza, alla scomparsa di un servizio efficace e accessibile a tutti, soprattutto alle fasce più deboli della popolazione.

“Il nostro operato – sottolineano i lavoratori dell’Inas - è stato definito di pubblica utilità, per questo non ci spieghiamo i ripetuti ingiustificati tagli degli ultimi anni, a maggior ragione quando il sistema era disposto a riformarsi nell’ottica di una sempre maggior trasparenza ed efficienza”.

La riforma chiesta dal Governo non è ancora attiva, nonostante le sollecitazioni da parte di Inas e Cisl al Ministero del Lavoro, mentre i patronati si trovano ad affrontare un’emergenza occupazionale di grave entità.

“Dato il prezioso lavoro che svolgiamo per la collettività, e come tale riconosciuto dalle istituzioni in più occasioni, chiediamo che le ipotesi di riduzione del fondo vengano azzerate e che si ponga fine al clima di enorme incertezza e preoccupazione, quando invece bisogna sciogliere subito, e con le giuste misure, questo nodo”, concludono gli operatori Inas.

 

CEPA

“Centro Patronati” promosso dai Patronati Acli, Inas - Cisl, Inca - Cgil, Ital-Uil

Sep24

INAS Stress lavoro-correlato in Europa: ecco le cifre

Categoria: Notizie - Inas

16-06-2015 - Fonte: inas.it

INAS Stress lavoro-correlato in Europa: ecco le cifre

Secondo studi dell'Eu – Osha, le malattie stress lavoro-correlato costituiscono, dopo i disturbi muscolo-scheletrici, il problema più comune nell'attività lavorativa e causano circa il 50-60% delle giornate di lavoro perse.

Data la rilevanza del fenomeno, l’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (Eu – Osha) di Bilbao ha lanciato una campagna europea per il biennio 2014/2015 sul tema.  

Obiettivo dell’iniziativa è quello di promuovere, in tutti i Paesi europei, una maggiore conoscenza nei confronti del fenomeno che, in Europa, riguarda 1 lavoratore su 10 e che comporta gravi conseguenze sulla salute mentale e fisica dei lavoratori.

Gli effetti negativi non si riflettono solo sul benessere psico-fisico del lavoratore - esposto a stress intenso e per un periodo di tempo prolungato - ma hanno anche considerevoli ripercussioni sulle imprese e sull’economia nazionale, in termini di perdita di produttività e assenteismo.

Le cause più comuni sono da ricercarsi nella riorganizzazione del lavoro (per il 72% dei lavoratori), nelle ore lavorate e nel carico di lavoro eccessivo.

Tra le patologie più diffuse quelle fisiche e psicofisiche, come stati d’ansia, esaurimento, depressione, ma anche disturbi dell’apparato cardiocircolatorio.

Tramite il patronato Inas è possibile inoltrare domanda all’Inail per il riconoscimento della malattia professionale derivata da mobbing, stress lavorativo o, più in generale, disagio lavorativo.

Per informazioni è possibile contattare lo “Sportello nazionale mobbing e disagio lavorativo”, chiamando il numero 06/84438364, il martedì ed il giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17.

Sep18

Malattie professionali: nasce il portale dedicato

Categoria: Notizie - Inas

16-06-2015 - Fonte: inas.it

Malattie professionali: nasce il portale dedicato

Nasce il portale www.malattieprofessionali.it, interamente dedicato ad un fenomeno latente, lento a manifestarsi, pericoloso e spesso sottovalutato: sono le malattie professionali, per le quali - secondo gli ultimi dati Inail -  le denunce sono sempre in crescita.

Nel 2014 le patologie di questo tipo sono state 57.391, il 10,6% in più rispetto al 2013 e il 33% in più rispetto al 2010.

Ad ammalarsi sono spesso lavoratori non del tutto consapevoli del fatto che i rischi in azienda non sono legati soltanto a cadute da un’impalcatura o all’utilizzo di macchinari pericolosi. L’esposizione a sostanze nocive, la ripetitività di alcuni movimenti, l’inalazione di polveri possono danneggiare l’organismo in maniera anche grave.

Essere informati e consci dei potenziali pericoli della propria professione è il primo modo per tutelare la propria salute.

Per questo gli esperti dell’Inas si sono messi al lavoro: per fornire uno strumento di prevenzione fondato su competenze consolidate, su risposte semplici e accessibili a tutti.

In particolare, per sensibilizzare i lavoratori sul possibile nesso tra malattia e lavoro, il “piatto forte” del portale è un test interattivo che guida l’utente tra rischi specifici dell’attività professionale svolta, sintomi ed eventuali patologie correlate.

Non mancano una sezione dedicata a tutte le novità sul tema, strumenti di interazione con gli esperti del patronato Inas, video inchieste, rubriche e molti altri contenuti per capirne di più.

“La strada da fare per un’inversione di tendenza sulle malattie professionali – sottolinea il presidente dell’Inas, Antonino Sorgi - è ancora lunga, ma ci auguriamo che l’enorme impegno profuso in questo progetto rappresenti un passo avanti, un contributo per lavoratori più consapevoli dei rischi e, quindi, più al sicuro”.

Sep03

Vittime dell'amianto, via al secondo acconto Inail

Categoria: Notizie - Inas

16-06-2015 - Fonte: inas.it

Vittime dell'amianto, via al secondo acconto Inail

II secondo acconto della rendita aggiuntiva Inail a favore delle vittime dell'amianto, per l'anno 2014, è pari all'1,1% del rateo di rendita percepita, per la spesa complessiva pari a 2,2 milioni di €. La prestazione è prevista da uno specifico “fondo vittime per l'amianto”, istituto presso l'Inail. In sostanza, è prevista una prestazione aggiuntiva - in misura percentuale rispetto alla rendita Inail percepita - per chi è affetto da patologie asbesto-correlate per esposizione all'amianto e alla fibra “fiberfrax” oppure, in caso di morte del lavoratore, per gli eredi del lavoratore.

L’Inail ha stabilito le misure delle addizionali, a decorrere dal 2014, in misura pari all'1,33% (1,17% nel 2013, 1,08% nel 2012 e 1,07% nel 2011) dei premi Inail e allo 0,02% (valore invariato negli anni) dei premi ex Ipsema. La prestazione è erogata d'ufficio dall'istituto, a partire dal 2011, in 2 acconti ed 1 conguaglio, come di seguito specificato:

  • il 1° acconto è pari al 10% dell'importo di ciascun rateo di rendita;
  • il 2° acconto è erogato, fino a esaurimento delle risorse disponibili del fondo, in un'unica soluzione entro il 30 giugno dell'anno successivo a quello di riferimento;
  • Il conguaglio è corrisposto entro 6 mesi dalla fine dell'esercizio successivo a quello in cui è stato erogato il 1° acconto.

Per gli anni 2008, 2009 e 2010 la prestazione è stata erogata in un’unica soluzione, mentre per gli anni successivi è stato un decreto a fissare le misure della prestazione.

Sep01

Malattie professionali ancora in crescita

Categoria: Notizie - Inas

16-06-2015 - Fonte: inas.it

Malattie professionali ancora in crescita

Anche nel 2014 le malattie professionali sono aumentate: secondo l’ultimo rapporto Inail, infatti, le denunce hanno subìto un incremento del 10,6% rispetto al 2013 e del 33% rispetto al 2010.

Cifre indubbiamente allarmanti, che confermano un trend negativo in corso da tempo.

Ad ammalarsi sono spesso lavoratori non del tutto consapevoli del fatto che i rischi in azienda non sono legati soltanto a cadute da un’impalcatura o all’utilizzo di macchinari pericolosi. L’esposizione a sostanze nocive, la ripetitività di alcuni movimenti, l’inalazione di polveri dannose possono danneggiare l’organismo in maniera anche grave.

Per questo da anni l’Inas si impegna con progetti specifici per sensibilizzare le persone sull’argomento: essere informati e consci dei potenziali pericoli della propria professione è il primo modo per tutelare la propria salute.

Se ai dati dell’Inail aggiungiamo il fatto che spesso i lavoratori non arrivano a denunciare la malattia professionale perché non sono consapevoli che la loro patologia può essere causata dal lavoro o, peggio ancora, perché temono di perdere il lavoro (come emerso in una recente ricerca dell’Ispo) è evidente che, in questo senso, la strada da fare per un’inversione di tendenza è ancora lunga e l’impegno di tutti i soggetti in campo è fondamentale.

Lug16

Inas-Cisl: “Serve tavolo per collaborazione Inps-patronati”

Categoria: Notizie - Inas

Inas-Cisl: “Serve tavolo per collaborazione Inps-patronati”

09-07-2015

Ieri, in occasione della presentazione del rapporto annuale sull’attività dell’Inps, il presidente dell’istituto, Tito Boeri, ha dichiarato l’intenzione di far riacquisire all’ente ruoli e spazi di tutela e assistenza per i cittadini.

“Accogliamo con piacere questo orientamento”, commenta il presidente del patronato Inas Cisl, Antonino Sorgi.

“E’ però doveroso ricordare - prosegue - che l’arretramento dell’ente previdenziale in tal senso, verificatosi negli ultimi anni, è stato dettato da esigenze di recupero della quadratura del bilancio e che le conseguenze della rinuncia al rapporto diretto con gli utenti sono state in gran parte assorbite dall’attività dei patronati, che hanno a lungo svolto un ruolo di supplenza rispetto all’Inps, consentendo a quest’ultimo di mettere a posto i conti”.

“Proprio alla luce di tale strategico intervento, sottolinea Sorgi, è di pessimo gusto venire considerati marginali dal presidente dell’Inps. Sarebbe invece opportuno che l’ente previdenziale istituisse un tavolo di confronto per stabilire ruoli e aree di collaborazione, in base ai bisogni della comunità”.

“Il patronato sembra oggi l’ultima ‘pianta’ rimasta in vita sul terreno della tutela in favore di milioni di cittadini; vogliamo evitare che si creino i presupposti per la scomparsa di quest’ultimo baluardo di difesa dei diritti”, conclude Sorgi.

Giu22

Mobbing: 7 passi per provarlo

Categoria: Notizie - Inas

16-06-2015 - Fonte: inas.it

Mobbing: 7 passi per provarlo
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