Piano sociale 2021-2023

Piano sociale 2021-2023

Con DGR n. 43/C del 7/2/2022, la Giunta Regionale d’Abruzzo propone al Consiglio Regionale
l’approvazione del Piano Sociale Regionale 2021-2023. La redazione del Piano è stata accompagnata
da alcune riunioni della Cabina di Regia composta da istituzioni e parti sociali nelle quali
sono stati formulati dei suggerimenti, parte dei quali sono stati accolti.
Nonostante ciò, il piano presenta ancora, dal nostro punta di vista, evidenti problemi prevalentemente
legati al fatto che gli strumenti necessari per migliorare il sistema regionale socio sanitario
non sono coordinati tra di loro.
Preliminarmente dobbiamo infatti considerare che il nuovo Piano Sociale Regionale, portato
al vaglio del Consiglio Regionale, manca di tre strumenti fondamentali quali l’Atto di Indirizzo Applicativo
e Gestionale del Piano Distrettuale, le Linee Guida e la Convenzione per l’integrazione Sociosanitaria.
E’ bene considerare che si tratta di documenti di fondamentale importanza sia per la
definizione dei piani distrettuali che per realizzare nella nostra regione quella integrazione socio sanitaria
da troppo anni declamata ma ancora lontana dal diventare realtà. E’ infatti proprio nel Profilo
sociale che accompagna il Piano Sociale 2021-2023 si evidenzia la poca presenza di servizi ad
elevata integrazione socio-sanitaria gestiti dagli Ambiti distrettuali sociali. Altresì nel Piano Sociale
2021-2023 si evidenzia che per la nuova programmazione sociale regionale risulta essenziale integrare
e raccordare risorse umane, strutturali e finanziarie per rafforzare il sistema della integrazione
socio-sanitaria delle politiche sociali con le misure territoriali della sanità di prossimità con la
finalità prioritaria di migliorare la qualità della vita e ridurre quanto più possibile i tassi di ospedalizzazione
e delle medio e lunghe degenze e la istituzionalizzazione delle persone fragili.
Tali osservazioni, senza dubbio condivisibili e raccomandate anche dalle organizzazioni sindacali
nei tavoli della cabina di regia regionale, si scontrano con il fatto che ad oggi si chiede al Consiglio
Regionale l’approvazione del Piano sociale senza che vengano discussi ed approvati anche
l’Atto di Indirizzo applicativo e gestionale del Piano Distrettuale, le Linee Guida e la Convenzione
per l’integrazione Sociosanitaria. Nella DGR n. 43/C del 7/2/2022 e nel Piano sociale si prevede altresì
che tali documenti saranno definiti con specifici atti di Giunta Regionale e dunque senza che il
Consiglio Regionale possa mai discutere ed approvare tali importanti provvedimenti.
Le scriventi OO.SS. ritengono sbagliato sottrarre tali atti all’approvazione dell’Assise Regionale.
Per conseguire gli obiettivi su esposti è quanto mai necessario integrare per davvero il piano
sociale con la rete sanitaria territoriale e con quanto previsto dalla missione 6 del PNRR in tema di
case della salute, ma ad oggi tale confronto con l’Ente Regionale è ancora fermo nonostante la ASL2 abbia già deliberato le opere da realizzare senza che vi fosse nessun atto di programmazione regionale
a monte e risulta che le altre ASL si stanno muovendo in ordine sparso.
La percezione è quella che si sta lavorando per compartimenti stagni e che manca una vera
programmazione integrata tra il settore sociale e quello sanitario. Oltre ciò, non ci potranno essere
miglioramenti nella qualità del servizio socio sanitario della nostra regione se non si decide di incrementare
il personale degli ambiti sociali e delle ASL che dovranno occuparsi di programmare e
di erogare l’assistenza socio sanitaria nella nostra regione. Il personale è oramai ridotto al lumicino,
ad oggi dobbiamo denunciare che i tavoli attivati non hanno saputo dare risposte a questa emergenza.
Il nuovo Piano sociale regionale 2021-2023, dunque, rappresenta un documento di programmazione
che al momento non consentirà di migliorare il servizi sociali della nostra regione
perché non integrato con gli altri atti di programmazione socio sanitaria che ad oggi sono inesistenti.
La Giunta Regionale sta accumulando gravi ritardi che rischiano di far perdere all’Abruzzo un'occasione
forse unica di rilancio grazie alle ingenti risorse destinate dal PNRR. Le criticità emerse nelle
singole aree territoriali devono essere considerate nel loro specifico: alcuni interventi, infatti,
sono imprescindibili per alcune zone, per questo bisognerebbe evitare una frammentazione delle
risorse economiche e agire direttamente su quelle problematiche in via prioritaria.
Tra le sofferenze emerse nella nostra Regione vi è inoltre quella relativa ai servizi per l’infanzia
su cui sarebbe necessario un’azione risolutiva e stabile nel tempo.
Infine sarà importante prevedere tavoli di confronto per tutto il triennio, affinché attraverso
delle rilevazioni periodiche si riesca a monitorare il raggiungimento o meno degli obiettivi preposti
e, grazie ad una valutazione in itinere, portare le dovute correzioni di tiro lì dove se ne dovesse ravvisare
la necessità.
Per tali motivi le segreterie regionali di CGIL CISL UIL chiedono alla Giunta ed al Consiglio
Regionale che le politiche socio sanitarie nella nostra regione vengano discusse e approvate in una
vera ottica di programmazione congiunta del settore sociale e di quello sanitario che contenga al
suo interno la programmazione degli investimenti previsti nel PNRR ed abbia l'obiettivo di realizzare
finalmente una piena integrazione socio sanitaria.
Carmine Ranieri -  Leo Malandra- Michele Lombardo
Seg. Generale CGIL - Seg. Generale CISL-  Seg. Generale UIL
 

 

 

 

Condividi su...

NOTIZIE - FEDERAZIONI

    Labor TV

     

    La CISL AbruzzoMolise si sta adeguando al Regolamento Europeo 2016/679 in materia di protezione dei dati personali. Piu informazioni. Accetto i cookies da questo sito. Accetto