Feb23

La Fai CISL e l’Anolf promuovono una politica di coesione d’integrazione dei lavoratori immigrati agricoli

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La Fai CISL e l’Anolf promuovono una politica di coesione d’integrazione  dei lavoratori immigrati agricoli

Ieri ad Avezzano la Fai CISL Abruzzo Molise e l’Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere della CISL hanno incontrato i lavoratori  del settore agricolo per affrontare i temi dell’immigrazione, integrazione, diritti.

La località scelta per l’incontro non è stata casuale: la Marsica ricopre un ruolo fondamentale nell’economia agricola regionale con 2mila imprese agricole e un totale di 9.800 lavoratori soprattutto manodopera straniera. Inoltre, grazie alla produzione di prodotti come: patate, ortaggi e carote,  l’Abruzzo riveste una posizione di primato sui mercati nazionali.

L’economia agricola del  “vero orto d’Italia”, come degli atri territori abruzzesi, non può essere bloccata dal mancato rinnovo dei contratti degli operai agricoli e florovivaisti. Sono due anni che le Associazioni datoriali si rifiutano di sottoscrivere una piattaforma, - denuncia la FAI CISL AbruzzoMolise –. Lo sviluppo del settore agricolo non può prescindere da buone relazioni sindacali e dall’apertura delle trattative a livello provinciale per migliorare le condizioni lavorative e garantire più tutela ai  lavoratori  e alle lavoratrici del settore agricolo”.

“Siamo l’unica regione d’Italia che non ha ancora rinnovato in nessuna provincia il contratto che rappresenterebbe per tutti l’apertura di una nuova stagione per l’agricoltura e gli imprenditori, - continuano dal tavolo di presidenza i Segretari della Fai presenti all’incontro: Franco Pescara Segretario Generale e i componenti di segreteria De Simone e Maurizi. Il rinnovo dei Cpl eviterebbe  anche una sovrapposizione dei livelli di contrattazione e di tutela della retribuzione dei lavoratori”. 

La sala convegni della Comunità Montana Marsica1 era gremita di braccianti agricoli soprattutto extracomunitari provenienti dai paesi del nord Africa e dei Paesi dell’Est, che hanno portato la loro testimonianza dei problemi che vivono quotidianamente: come il basso costo della manopera, le difficoltà amministrative dei  permessi di soggiorno, della carta soggiorno, ma soprattutto di tutte le pratiche connesse alla ricongiunzione familiare.

Quando si parla di agricoltura, purtroppo, si parla anche di piaga del caporalato che, nonostante la sottoscrizione del protocollo regionale nel 2017, si nasconde ancora sotto varie forme nel territorio abruzzese. Il caporalato è un problema che va affrontato richiamando anche alle loro responsabilità gli imprenditori agricoli che se ne servono e le istituzioni e le forze dell’ordine che devono monitorare il fenomeno, - ricordano la Fai CISL e l’Anolf-.”

La Fai e l’Anolf  sono da sempre al fianco dei  propri assistiti nel mondo del lavoro e lavoreranno di pari passo per favorire quei processi di integrazione nella società, nel segno dell’accoglienza, dell’ascolto, della promozione della coesione sociale e della mediazione culturale.

L’incontro si è concluso con l’intervento del presidente nazionale dell’Anolf e segretario organizzativo nazionale della Fai Cisl Mohamed Saady che ha sottolineato l’importanza delle politiche d’inclusione dei lavoratori immigrati, soggetti deboli che hanno bisogno di un sostegno che va oltre la tutela contrattuale: servizi, formazione, agevolazioni e assistenza sociale, fiscale e sanitaria.

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