Quando unità non fa rima con immobilità...

Quando unità non fa rima con immobilità...

Il 13 maggio, nel proprio Congresso, la FIBA e la CISL, alla presenza dei responsabili delle altre Organizzazioni Sindacali e dell'Abi, hanno lanciato un'iniziativa di raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare,  per porre fine allo scandalo delle maxi retribuzioni dei manager.

Il tema, come anche altri ci ricordano, è un tema che sollecita l'attenzione collettiva  da anni, ma sul quale, nonostante le tante parole spese, nulla si è mai promosso in concreto.

Pare però, che da quando Giulio Romani, in qualitá di segretario generale della FIBA ed esercitando un proprio diritto di cittadino, ha provveduto a depositare una proposta di Legge in Cassazione (insieme ad altri cittadini tra cui Raffaele Bonanni e altri 11 rappresentanti della FIBA e della CISL), alcune organizzazioni sindacali si siano improvvisamente ricordate di aver già fatto cose di cui nessuno aveva avuto mai notizia...

Si tratta certamente di una coincidenza, ma, come per magia, dai cassetti della memoria sono spuntate idee di progetti di legge, mai realizzati, mai proposti prima, mai enunciati a chicchessia, ma che qualcuno dice di voler sostenere.

E così si sono succedute, dal 17 maggio in poi, dichiarazioni stampa e volantini, prima della Fisac Cgil e poi della Uilca, da cui risulterebbe l'esistenza di almeno un paio di disegni di legge di cui però non è mai stato dato conto a nessuno  e di cui ad oggi non se ne conosce il contenuto.

La Uilca,  poi,  ha emesso un comunicato nazionale con cui spiega che sulla proposta di legge per una regolamentazione delle retribuzioni dei manager andrà avanti!

Quale proposta?  Avanti... da dove?

A questi nuovi promotori chiediamo di mostrarci il loro progetto di legge come noi abbiamo fatto con  loro il 13 di maggio: siamo curiosi di vedere quanti giorni impiegheranno, ancora,  per scriverlo, o per copiarlo...

Pare che si sia avviato un percorso... Bene, ci dicano a che punto sta!

Il nostro percorso è già arrivato alla stesura della proposta, al deposito in Cassazione, alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ed alla richiesta formale di autorizzazione per l'occupazione del suolo pubblico per installare i gazebo per la raccolta di firme.

Domenica prossima  cominceremo a raccoglierle... Il loro, a che punto sta?

Ci viene anche detto che in passato non solo non ci siamo mai occupati del problema ma che addirittura avremmo sconsigliato loro di occuparsene, mentre la Uilca avrebbe per 4 anni testimoniato con un grande attivismo la propria consapevole posizione.

In questi 4 anni di incessante attività quante proposte di legge sono state presentate?

Quante iniziative formali, anche diverse, sono state prese?

Qualcuno riesce a ricordarle o a contarle?

La Fiba per la verità qualcosa aveva fatto: la documentazione, perché preferiamo parlare esibendo i documenti e non gli indimostrabili "si dice, ci avrebbero sconsigliato, lo abbiamo sempre pensato ecc.", è sul nostro portale www.fiba.it.

Siccome è troppa per essere riportata in un volantino, citiamo solo i due passaggi fondamentali e più significativi:

- la proposta Fiba sui limiti alle remunerazioni dei vertici aziendali presentata dalla Cisl all’incontro delle parti sociali con il ministro dell’Economia Tremonti il 25/3/2009;

- il manifesto, promosso dalla FIBA,  "Riformiamo la finanza per un'economia civile e solidale", presentato a Terra Futura nel 2009 -  punto 4 (incentivi) e punto 10 (retribuzioni dei manager) -  che fu sostenuto da ACLI, Altromercato, ARCI, Azione Cattolica, Banca Etica, Gruppo Cooperativo CGM, CISL, GOEL, Legambiente, Libera, Manitese, Masci, Valori, Zoes, CVX, Lega Missionaria Studenti, già presentato all’allora ministro dell’Economia Tremonti nel luglio del 2009 e successivamente proposto al G8 dell'Aquila ed al G20 di Pittsburgh;

 

Insomma, la FIBA, diversamente da altri,  può documentare un percorso in cui il progetto di legge è esattamente un "andare avanti": è davvero deprecabile ed offensivo per tutti, anche per i lavoratori ai quali si tenta di vendere fumo, che un altro sindacato ci denigri utilizzando la menzogna! Non sarebbe stato più serio dire: "condividiamo la vostra iniziativa e la appoggiamo?" Ma evidentemente non è il merito che interessa!

Ci viene, infine, rimproverato di non essere unitari e di aver agito in "splendida solitudine".

Ma davvero è contrario all'unità sindacale portare avanti un progetto di legge popolare per regolare la retribuzione dei manager, che è semplicemente la conclusione di un lungo percorso, questo si tutto in solitudine, di cui non è mai interessato nulla ?

Cosa è favorevole all'unità...lo stare fermi?

La FIBA ha fatto un percorso e lo porta avanti caparbiamente. Se altri non hanno fatto altrettanto né da soli, né insieme, ci sarà un motivo, no?

Noi non crediamo (genericamente) all'unità di maniera, generica ed opportunistica quando conviene, crediamo all'azione unitaria costruita sulla condivisione, anche delle responsabilità.

Avere una grande macchina unitaria per tenerla in garage, immobilizzata dai veti incrociati sui percorsi da seguire, finalizzati esclusivamente ad impedire di far vedere all'esterno chi ne sia l'autista e chi invece ama solo fare il passeggero e spesso anche senza pagare il biglietto, non crediamo sia utile.

E quanto alla solitudine (grazie per lo "splendida").... Noi speriamo e crediamo che nella nostra proposta, invece, si riconoscano tutti i lavoratori ed i cittadini, uniti a prescindere dalla tessera sindacale o dal credo politico!

L'unità in cui crediamo è quella che hanno dimostrato di sentire, per esempio, le segreterie nazionali di FABI e DIRCREDITO che appoggiando l'azione di chi ha deciso di assumersi coraggiosamente la responsabilità personale di un'iniziativa forte e coinvolgente, gli hanno dato pieno e leale appoggio, perché hanno capito che la priorità non è impedire alla FIBA di acquisire consenso, ma fare in modo che un'azione giusta approdi al risultato che tutti i lavoratori auspicano. Le ringraziamo pubblicamente perché la lungimiranza di chi sa anteporre l'interesse collettivo alle gelosie di organizzazione merita di essere riconosciuto e dimostra che essere unitari è possibile anche senza essere immobili e senza soffocare le iniziative degli altri.

Chi, millantando fumo, sta cercando  di dire "c'ero prima io!", non solo dimostra di non aver capito il valore della nostra proposta, ma dimostra soprattutto di intendere l'unità come un compromesso al ribasso in cui l'unica cosa che conta è "impaludare" tutto e tutti nell'indistinto calderone unico per la paura di perder iscritti... E con quel compromesso al ribasso, nessuno di coloro che stanno gridando "c'ero prima io!" ha mai portato avanti nulla di concreto su questo e molti altri temi.

E davanti  a certi comportamenti, che possono avere come obiettivo soltanto quello di far fallire la raccolta delle firme,  ci domandiamo: a che pro?

Certamente qualcuno ne sarebbe contento...

La FIBA ha fatto una scelta difficile, ma a viso aperto e con la consapevolezza che è l'unica possibile (perché non ce n'erano altre).

A chi ci suggerisce vie parlamentari rispondiamo che le abbiamo già provate e sappiamo quanto siano "sabbiose"!

Noi, peraltro, non crediamo che il sindacato sia una lobby. E se qualcuno non lo ha ancora capito, le lobby che condizionano la politica nel 2013, non sono più le stesse degli anni '70! Ma tant'è: evidentemente ci sono ancora in giro molti nostalgici!

Quelli che qualcuno considera ancora "Parlamentari amici" sono solo Parlamentari e noi auspichiamo che sia così e che facciano bene il loro mestiere, non la cinghia di trasmissione di altro, avendo come unica amicizia  "la ragione"!

A noi non interessa il colore politico di chi sosterrà la nostra proposta, né ci interessa escludere qualcuno o favorire qualcun altro. Auspichiamo e chiediamo il coinvolgimento di tutte le forze politiche e sociali e, visto che le firme saranno raccolte pubblicamente, sapremo quali rappresentanti politici ci avranno dato il loro sostegno e quali no!

E se nel frattempo, per paura di doversi confrontare con il consenso dei cittadini, il Parlamento dovesse decidere di mettere all'ordine del giorno un disegno di legge che anticiperà la nostra petizione, tanto meglio! Avremo comunque fatto la nostra parte per sollevare interesse sulla questione.

Il sindacato è partecipazione e rappresentanza!

E la scelta di proporre la legge dal basso è partecipativa e rappresentativa!

Vogliamo portarla in Parlamento con decine, centinaia di migliaia di firme, apposte da lavoratori, pensionati, disoccupati e liberi cittadini che vogliano essere protagonisti del loro futuro ed abbiano sete di giustizia e serietà! Di opportunismo, in circolazione, ce n'é già a sufficienza!

Forse così, solo così, le sabbie dei labirinti parlamentari non la copriranno!

 

Roma, 6 giugno 2014

 

 

La Segreteria Nazionale

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