Integrazioni professioni sanitarie Atti Aziendali AASSLL d’Abruzzo

Integrazioni professioni sanitarie Atti Aziendali AASSLL d’Abruzzo

Al Commissario ad Acta Sanità Regione Abruzzo

Dott. Giovanni CHIODI

Al Sub Commissario Sanità Regione Abruzzo

Dott.  Giuseppe  ZUCCATELLI

Al Direttore Regionale Politiche della Salute

Dott.ssa Maria CROCCO

Al Dirigente del Servizio Programmazione Sanitaria

Dott. Rossano DI LUZIO

Al Dirigente del servizio Pianificazione e Sviluppo Risorse Umane

Dott. Luigi FRANCIOTTI

E  P.C.                 Al Direttore Generale

ASL Avezzano-Sulmona-L’Aquila

Dott. Giancarlo SILVERI

Al Direttore Generale

Asl Pescara

Dott. Claudio D’AMARIO

Al Direttore Generale

ASL Lanciano-Vasto-Chieti

Al Direttore Generale

ASL Teramo

Prof. Giustino VARRASSI

 

 

Oggetto:   Integrazioni professioni sanitarie Atti Aziendali AASSLL d’Abruzzo

 

La salvaguardia della compatibilità del servizio sanitario nazionale nel modo universalistico come noi lo conosciamo impone sempre di più la ricerca di soluzioni che coniughino riduzioni di spesa ed efficacia ed efficienza dei servizi attraverso idee innovative che le possano sostenere.

Uno strumento di innovazione potrebbe riguardare l’organizzazione del lavoro in sanità migliorando, ad esempio, i rapporti intercorrenti tra le professioni sanitarie mediche e quelle delle altre professioni sanitarie.

 

Negli ultimi venti anni le professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione sono state oggetto di una profonda evoluzione culturale che non ha avuto pari in altri comparti.

 

Sotto la spinta delle norme comunitarie ed internazionali, con la libera circolazione dei professionisti nel mercato del lavoro, anche in Italia si è raggiunta una conquista di civiltà che è stata unanimemente sostenuta dalla classe politica ed ampiamente apprezzata dai cittadini utenti dei servizi sanitari.

 

La legge 251/2010, ha riconosciuto l’importanza fondamentale delle professioni sanitarie prevedendo presso ogni AASSLL l’istituzione del servizio delle professioni sanitarie infermieristiche e professioni sanitarie ostetriche, del servizio delle professioni sanitarie riabilitative, del servizio delle professioni  tecnico-sanitarie e del  servizio delle professioni tecniche della prevenzione, vigilanza ed ispezione.

Ogni servizio, precisa la legge n. 251/2000,  dovrà espletare le funzioni proprie delle norme istitutive dei relativi profili professionali.

Le azienda sanitarie dovranno attribuire la diretta responsabilità e gestione delle attività e delle funzioni connesse per ciascun servizio ai sensi degli art. 1,2,3,4 di cui alla riferita legge 251, caratterizzandole e qualificandole quali strutture complesse dirette da un dirigente che diventa componente del collegio di Direzione dell’Azienda Sanitaria.

Le Aziende sanitarie dovranno prevedere che i surrichiamati servizi costituiscano il Dipartimento di assistenza infermieristiche ed ostetrica ed il Dipartimento delle attività delle professioni riabilitative, tecniche e della prevenzione.

 

La legge n. 251/2000 viene richiamata anche dal D.C.A.  5/2011  di approvazione delle Linee Guida per la redazione degli atti aziendali “le Aziende, nei rispettivi atti aziendali devono prevedere apposite articolazioni organizzative che oltre ad espletare le funzioni previste dalle norme istitutive, sviluppino competenze specifiche con riguardo ai professionisti di cui alla richiamata normativa nazionale ed, in particolare:

-          monitoraggio e manutenzione delle loro competenze tecnico-professionali di carattere individuale;

-          determinazione del fabbisogno di personale in relazione alle attività assistenziali;

-          mobilità interna”.

 

 

In tal senso il decreto commissariale n. 15/2011, programmando l’assetto delle UU.OO.CC. e dei Dipartimenti, ha previsto l’attivazione, presso ogni Azienda sanitaria locale,  di una UOC delle professioni sanitarie.

 

L’assetto come definito dal Commissario ad Acta, a parere della scrivente, sembra distante da quello delineato dalla legge n. 251/2000 ed oggettivamente assicura una minore ’autonomia ed indipendenza delle professioni sanitarie.

 

La CISL FP, tuttavia, non può negare, come affermato in premessa, la consapevolezza della circostanza che l’attuale momento storico impone a tutti ed a tutti i livelli una applicazione “razionale” degli assetti organizzativi delineati, a suo tempo, in contesti sociali ed economici molto diversi dal  presente.

 

Rimane, tuttavia, un’esigenza improcrastinabile la necessità di salvaguardare i diritti dei lavoratori del SSN – delle professionalità infermieristiche, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione - la cui attività, soprattutto alla luce dei recenti interventi di riforma sanitaria, diviene ancora di più fondamentale per assicurare la continuità e la qualità dell’offerta sanitaria regionale.

 

A tal fine, in considerazione della prossima rimodulazione dell’assetto delle UUOO e dei Dipartimenti aziendali, si chiede al Commissario ad Acta di mantenere  l’UOC (ospedaliera) delle professioni sanitarie già programmata per ogni Azienda USL dal DCA n. 15/2011.

 

Contestualmente si chiede di programmare l’attivazione, presso ogni Azienda di una UOC (territoriale)  delle professioni sanitarie in armonia con le indicazioni Decreto Balduzzi che promuove proprio “l’ulteriore passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all’assistenza in regime ambulatoriale favorendo l’assistenza residenziale e domiciliare”.

 

Al Commissario ad Acta, tenuto a definire anche l’assetto delle UUOOSS delle AASSLL, si chiede anche di prevedere, in quella sede, l’attivazione,  presso le UUOOCC delle professioni sanitarie, di una UOS per le professionalità infermieristiche ed ostetriche,  una UOS per le professionalità tecnico-sanitarie, una  UOS per le professioni sanitarie della riabilitazione ed una UOS per le professionalità

tecniche delle prevenzione al fine di mantenere differenziate le gestioni delle 4 aree  professionali in base alle proprie specifiche peculiarità.

 

Le UU.OO.CC. delle professioni sanitarie (UOC Ospedaliera ed UOC territoriale) dovrebbero afferire al Dipartimento delle Professioni sanitarie, che, in tal modo, ne assicurerebbe la buone gestione amministrativa e finanziaria, l’omogeneità ed il coordinamento gestionale.

In questa ottica, posto il mantenimento dei due dipartimenti amministrativi programmati dal DC n. 15/2011, si chiede di qualificare uno dei Due Dipartimenti quale Dipartimento delle professioni sanitarie da incardinare presso la Direzione sanitaria dell’azienda USL.

 

La CISL FP chiede da ultimo che venga istituito presso la Regione Abruzzo l’ Osservatorio della professioni sanitarie con il compito di coadiuvare ora il Commissario e, al termine del Commissariamento, il futuro Assessore alla sanità oltre alle Aziende Sanitarie Locali per procedere, in modo condiviso, alla definizione delle modalità organizzative ed attuative che regolano le professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, della riabilitazione, tecniche e della prevenzione.

 

Auspicando  un pronto e sensibile riscontro si porgono gentili saluti.

 

Pescara,  5 dicembre 2012

 

IL SEGRETARIO COMPARTO SANITA’             IL SEGRETARIO  GENERALE

Davide    Farina                                          Vincenzo  Traniello

 

 

 

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