COORDINAMENTO DONNE REGIONALE FNP CISL ABRUZZO. CONTRO OGNI VIOLENZA

COORDINAMENTO DONNE REGIONALE  FNP CISL ABRUZZO. CONTRO OGNI VIOLENZA

Il 25 novembre, giornata istituita per dire  NO a qualsiasi tipo di violenza, il Coordinamento donne regionale FNP CISL d’Abruzzo, composto da pensionate, mogli, madri e nonne, vuole far sentire la propria voce per condannare ogni tipo di maltrattamento e di sopruso perpetrato contro i minori, contro le donne, contro gli anziani.

Si tratta di violenze efferate le cui vittime sono la parte più debole della società e che destano ancor più sgomento e preoccupazione quando, sempre più spesso, avvengono all’interno delle mura domestiche, da parte di mariti, figli, compagni, padri che dovrebbero amare e proteggere i loro familiari, o nelle scuole, negli ospedali, negli istituti da parte del personale.

E’ una tragedia silenziosa ( perché spesso non denunciata), di violenza fisica e psicologica che produce anche morte. Quando il fenomeno riguarda i minori, sia come spettatori, sia come vittime, è ancora più grave perché chi vive nella violenza quotidiana, impara ad essere violento ed è coinvolto in una catena di possibili comportamenti violenti futuri.

I media informano anche, ma solo quando si tratta di fatti eclatanti, di maltrattamenti verso gli anziani, specie se non più autonomi fisicamente o psicologicamente, che avvengono sia in famiglia, sia negli istituti. E’ agghiacciante poi il numero di donne uccise dai loro compagni dall’inizio dell’anno. Di fronte a tali efferate e frequenti notizie è possibile il rischio dell’assuefazione e dell’indifferenza. E’ necessario quindi vigilare, denunciare, fare rete, al fine di sradicare questo spaventoso fenomeno anche perché, purtroppo, è ancora diffusa una certa mentalità maschilista che considera la donna destinata solo a certi ruoli e che la colpevolizza se cerca di uscire dagli schemi.

Tutta la società è chiamata in causa per proteggere i soggetti più deboli dal ruolo perverso di vittima/aguzzino che sempre più spesso ha come protagonista la famiglia, e deve anche interrogarsi su quali errori abbiano prodotto una certa educazione indulgente e troppo permissiva, la ricerca del proprio benessere, la rincorsa a soddisfare i propri desideri ad ogni costo, l’imperare di valori effimeri o disvalori come il denaro facile, l’edonismo, il consumismo indotto, il divertimento sfrenato, che spesso hanno contribuito a costruire personalità individualiste, egoiste, prive di ideali sociali, umani e religiosi. Personalità fragili che si sentono forti solo infierendo sulle persone più deboli.

Dobbiamo avere la costanza, non solo di continuare ad indignarci di fronte ad ogni tipo di violenza, ma anche di operare insieme a tutta la Confederazione per cercare di prevenire le situazioni a rischio, per chiedere maggiori protezioni per le vittime,  e soprattutto per contribuire a costruire una cultura di tolleranza, di giustizia, di pace e di pari opportunità per tutti.

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