Congresso Cisl Teramo

Congresso Cisl Teramo

Nella giornata di ieri, Martedì 26 Marzo 2013 ore 9.00, presso la Sala Convegni dell’Hotel Sporting di Teramo, si è celebrata l’ASSEMBLEA CONGRESSUALE della Cisl di Teramo.

Lo Slogan Congressuale è stato ”Tutti Protagonisti nel Territorio”.

 

Dopo la relazione introduttiva tenuta dal segretario uscente Antonio Scuteri, gli interventi degli ospiti e dei delegati, i lavori della giornata sono stati conclusi da Maurizio Spina Segretario Regionale e da  Paolo Mezzio Segretario Nazionale.

 

Successivamente si è provveduto alla rielezione degli Organismi della Cisl.

Antonio Scuteri è stato riconfermato, all’unanimità, alla guida del sindacato provinciale.

I 150 delegati presenti hanno dato il massimo consenso non solo al segretario ma anche alla Segreteria uscente.

Infatti, Antonio Scuteri verrà di nuovo affiancato alla guida della Cisl da Antonio Liberatori (Vicario), Alberico Maccioni, Elda Najdeni e Giovanni Pigliacelli.

 

I delegati hanno anche eletto il nuovo Comitato Provinciale, composto da 20 membri in rappresentanza delle 19 Categorie che fanno parte della Cisl. Del Comitato, fanno parte: Angelozzi Piero, Benintendi Fabio, Coccia Salvatore, Collevecchio Alessandro, De Sanctis Giancarlo, Di Lorenzo Emidio, Di Luigi Mauro, Di Polidoro Luca, Galiffa Claudio, Liberatori Antonio, Maccioni Alberico, Martini Dario, Masci Serafino, Najdeni Elda, Pascucci Fabrizio, Pigliacelli Giovanni, Prezioso Claudio, Scuteri Antonio, Serra Franco e Valentini Gaetano.

 

Nella giornata Congressuale sono stati affrontati i temi della crisi economica, sociale, industriale ed occupazionale che ha colpito il Paese, in particolare la Provincia di Teramo nonché della riorganizzazione della struttura sindacale.

 

Il dibattito ha messo in evidenza che, soprattutto a Teramo, la crisi è nera.

Infatti, c’è un forte impoverimento collettivo ed emarginazione sociale, le famiglie non riescono più ad arrivare a metà mese e a curare gli anziani, i lavoratori hanno perso tranquillità e dignità, i giovani laureati per trovare lavoro sono costretti ad emigrare verso il Nord.

Tra le cause: la mancanza di lavoro a causa della desertificazione industriale, i salari e le pensioni “da fame”, l’aumento incontrollato di prezzi e tariffe, l’elevata pressione fiscale sulle pensioni e sui salari dei lavoratori nonché la forte evasione, il lavoro nero, gli sprechi di spesa pubblica e i privilegi della politica.

I dati della nostra provincia:

  • La disoccupazione vola oltre il 10%. Il numero dei senza lavoro ha superato la soglia dei 13.000 e le donne sono quelle più penalizzate. La disoccupazione giovanile è pari al 27%.
  • I lavoratori usufruiscono di ammortizzatori sociali (cassa integrazione, mobilità e disoccupazione) sono 12.533 e, ogni giorno che passa, si moltiplicano in maniera esponenziale.

Nell’anno 2012 sono state autorizzate ben 11.006.041 ore di ammortizzatori sociali pari al 35% delle ore approvate a livello regionale.

Di  queste ben 8.879.847 ore (80%) riguardano l’industria, le altre il commercio ed i servizi.

L’80% del totale di ore autorizzate sono di CIGS, a testimonianza dell’incremento delle crisi strutturali di lunga durata che, come sappiamo, rappresentano l’anticamera della chiusura delle aziende e della conseguente espulsione dei lavoratori dal mondo del lavoro.

  • I pensionati, possono contare qui a Teramo solo su pensioni “da fame”, infatti l’importo medio mensile delle 99.661 pensioni Inps è pari a 599 Euro, inferiore alla media delle altre province.
  • Le famiglie teramane vivono con un reddito sotto la soglia di povertà (meno di euro 1.000 al mese). Addirittura, nel comune più “povero” Valle Castellana, il reddito dichiarato pro-capite rapportato alla popolazione è pari a 9.941 Euro,  meno del 52% rispetto a quanto dichiarato nel comune di Teramo.

Cosa ancor più grave è che ben 18.900 famiglie (pari al 15,6%) sono in condizione di deprivazione. Sono soprattutto anziani, non autosufficienti e con redditi minimi.

Tanti ormai sono assidui frequentatori di mense caritative e, per difendere la propria dignità, spesso emigrano verso centri di altri comuni rispetto a quelli di loro residenza.

E’ stato posto inoltre l’accento, nella provincia di Teramo, sulla necessità di dare sostegno alle famiglie teramane.

Ciò, attraverso interventi strutturali per la ripresa produttiva dell’industria manifatturiera (asse portante su cui costruire lo sviluppo e il lavoro nei prossimi anni), la creazione di nuova occupazione, la lotta all’evasione e lavoro nero, il recupero del potere di acquisto di pensioni e salari, il governo del mercato del lavoro, la lotta alla precarietà, il miglioramento dei servizi sociali e sanitari.

 

In questa direzione, con la piena valorizzazione dei propri rappresentanti sindacali, l’impegno sarà profuso:

  • nei confronti della Regione affinché una parte  dei fondi europei Fas possano essere utilizzati celermente nel territorio teramano,  per rilanciare la competitività dell’industria manifatturiera teramana  e, quindi, l’occupazione. Ciò,  coinvolgendo i rappresentanti sindacali nei progetti di rilancio delle singole aziende, al fine di rilanciare la Contrattazione di secondo livello, per migliorare la produttività e garantire, nel contempo, maggiore salario ai lavoratori;
  • sul fronte dell’evasione e del lavoro nero, che a Teramo nasconde oltre 2,5 miliardi di Euro (31% del PIL), per sottoscrivere, con tutti i rappresentanti delle Istituzioni locali, un “Patto anti evasione per la crescita” utile a liberare risorse fresche e immediate per lo sviluppo,  ridurre il prelievo fiscale ai lavoratori e pensionati e rilanciare così i consumi, la produzione e l’occupazione;
  • per diffondere sul territorio la concertazione sui bilanci comunali al fine di chiedere conto dell’uso del denaro pubblico, ridurre il carico fiscale, assicurare servizi sociali (in particolare quegli agli anziani e ai non autosufficienti, alimentando l’assistenza domiciliare integrata),  rilanciare le politiche infrastrutturali e quelle per il riequilibrio delle aree interne;
  • per la creazione di un unico ed universale ammortizzatore sociale, attraverso un utilizzo virtuoso degli stessi ammortizzatori, della formazione e del collocamento, che lasci, in caso di crisi aziendale,  il lavoratore legato all’azienda a garanzia dei giovani che possono così iniziare ad assumersi le prime responsabilità in un reale percorso di vita e di chi ha già famiglia, di mantenere le obbligazioni assunte verso i propri familiari senza scalfire l'equilibrio raggiunto.
  • a sottoscrivere con tutte le Istituzioni pubbliche un “Patto etico” e quindi un “galateo” contenente regole e criteri certi in grado di assicurare il lavoro ai meritevoli e non ai privilegiati nonché ad  aprire una discussione con le Associazioni Imprenditoriali locali per tenere la politica fuori anche dal mercato del lavoro privato e coinvolgere, attraverso la contrattazione, gli Enti Bilaterali nel processo di collocazione e ricollocazione dei lavoratori, in sinergia con i Centri per l’Impiego;
  • sulla sanità, attraverso l’apertura di un tavolo permanente con il direttore generale della Asl, al fine di valorizzare le eccellenza dei quattro presidi ospedalieri per garantire sicurezza e qualità di cura agli acuzi , creare una rete di servizi di prevenzione e assistenza diffusa sul territorio (ambulatoriale e domiciliare), evitare forti disagi al personale e all’utenza nonché fare chiarezza sui servizi esternalizzati.

 

La proposta: Il congresso ha proposto di favorire un patto generazionale, per introdurre la possibilità di trasformare il tempo pieno di un lavoratore prossimo alla pensione in un part-time, assumendo però un giovane apprendista che lo affianchi in azienda, garantendo, nel contempo, allo stesso lavoratore un’integrazione salariale e contributiva adeguata per poter vivere e raggiungere la pensione.

 

Il Congresso, infine, ha riservato una particolare attenzione alla riforma organizzativa che la Cisl da tempo stà portando avanti per valorizzare al massimo i propri rappresentanti sindacali e rendere l’organizzazione più snella ed efficace. A tal proposito, l’assemblea, ha invitato tutti a continuare questo processo ed arrivare al più presto alla  Interregionalizzazione della Cisl Abruzzo-Molise.

 

Antonio Scuteri

 

 

Condividi su...

La CISL AbruzzoMolise si sta adeguando al Regolamento Europeo 2016/679 in materia di protezione dei dati personali. Piu informazioni. Accetto i cookies da questo sito. Accetto