La HONDA taglia 303 posti di lavoro

La HONDA taglia 303 posti di lavoro

Si apre una profonda crisi economica allo stabilimento Honda della provincia di Chieti.

La Dirigenza della multinazionale ha denunciato un esubero di 303 lavoratori su un totale di 647 dipendenti tra operai ed impiegati, presentando il suo piano triennale ad un incontro con i sindacati e i rappresentanti dei fornitori. Se da una parte l’azienda ha escluso ogni rischio di delocalizzazione garantendo la produzione, anche se con ritmi più lenti e con solo attività di assemblaggio, in attesa che il mercato della moto riprenda, dall’altra ha destato forti preoccupazioni quando ha espresso la sua scelta di comprare prodotti altrove ad  un prezzo inferiore. Non più solo mercato locale ma anche globale.

Una crisi aziendale che si inserisce in un territorio già fortemente colpito da un tasso di disoccupazione che ha toccato l’8,7% nel 2011. Gli occupati sono diminuiti dal 2008 ad oggi di circa 5 mila unità, mentre i disoccupati sono passati da 10 mila persone nel 2008 a circa 14 mila  a fine 2011.

“E’ un colpo durissimo per l’occupazione della Val di Sangro, - dichiara Leo Malandra, Segretario della CISL di Chieti -, quasi la metà dell’organico rischia di perdere il posto di lavoro nell’unico stabilimento europeo della casa nipponica. Un ridimensionamento che avrà conseguenze anche sull’indotto, interessato da 23 piccole aziende sparse sul territorio chietino con quasi 1.500 lavoratori”.

“Il piano deve cambiare, - afferma Domenico Bologna, Segretario Fim Chieti. Con azioni unitarie faremo di tutto per salvare le specificità e il futuro dello stabilimento. All’incontro di venerdì chiederemo all’azienda di rivedere le proprie decisioni sul piano di ridimensionamento dello stabilimento. La Honda deve rimanere nel territorio abruzzese come centro di produzione con lo stesso mix di prodotti lavorati fino ad oggi (Scooter, Maxi moto e Motori power) e non con il semplice processo di assemblaggio.”

Oggi nei vari turni di produzione i Sindacati hanno svolto Assemblee con i lavoratori per illustrare il piano aziendale, per esprimere la loro ferma opposizione ai tagli di personale previsti e per definire proposte da presentare all’azienda.

“È necessario che le forze politiche, istituzionali si assumano le proprie responsabilità di fronte alla Vertenza Honda e lavorino per evitare che una grande azienda, come la Honda Italia, non si trasformi in una azienda media - chiedono l’Unione territoriale e la Fim di Chieti. L’Abruzzo e la Provincia di Chieti devono ritornare ad essere territori attrattivi per gli investimenti di multinazionali”.

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