La CISL scrive agli Onorevoli Deputati e Senatori eletti nella Regione Abruzzo e Molise

La CISL scrive agli Onorevoli Deputati e Senatori  eletti nella Regione Abruzzo e Molise

     E’ indispensabile, in una fase sociale estremamente complessa sostenere socialmente e fiscalmente le famiglie, i lavoratori ed i pensionati, e per questo occorre ridurre il peso fiscale complessivo che pagano lavoratori e pensionati ed evitare che gli enti territoriali, ai vari livelli, possano continuare ad avere mano libera nel giocare al rialzo con le imposte locali.

      Va rilanciata la vertenza dei pensionati abruzzesi e molisani, costretti a vivere con una pensione di poco superiore ai 600 euro mensili.   E' auspicabile quindi che il bonus di 80 euro, riconosciuto ai lavoratori dipendenti, venga esteso anche ai pensionati, che svolgono in silenzio un ruolo fondamentale nella famiglia e nella società.

      E’ necessario riavviare una politica industriale, assente oramai da 25 anni, da quando si decise di cestinare, forse frettolosamente, la stagione delle partecipazioni statali.   Bisogna rilanciare le politiche di sviluppo industriale e del terziario ed il finanziamento degli investimenti in ricerca e innovazione, oltre alla valorizzazione delle politiche della scuola, della formazione e della riqualificazione professionale.

       A questo proposito, se si vuole nuovamente mettere mano agli ordinamenti scolastici, noi della CISL riteniamo che sia necessario farlo passando attraverso la massima condivisione, con un dialogo aperto alle forze sociali e non orientato ad una mera consultazione autoreferenziale.

       La CISL conferma la mobilitazione per il rinnovo del contratto del Pubblico Impiego, sostenendo con forza un comparto che vede bloccata la contrattazione da 6 anni.

       Disagio, abbandono, dispersione e, contestualmente, valorizzazione delle competenze e cura delle eccellenze sono temi vitali sui quali si giocherà il futuro del paese, temi che non possono essere affrontati senza giuste e necessarie attenzioni ed approfondimenti.

     Riteniamo che la vera riforma del mercato del lavoro debba orientarsi non ad accrescere la burocrazia pubblica, ma a promuovere l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani e di coloro i quali, meno giovani, hanno perso l’occupazione e vivono la drammatica situazione di solitudine senza speranza, con se stessi, con le proprie famiglie e con il contesto sociale di riferimento. E' necessario perciò investire risorse e capitale umano nell’incrocio “vero” tra domanda e offerta di lavoro, e proporre percorsi veri per il lavoro e non più solo stage e corsi di formazione, spesso senza obiettivi e senza risultati.

     Nell’ambito del percorso di discussione parlamentare del c.d. “Jobs Act” la CISL rilancia con forza l’urgenza di smantellare la precarietà del lavoro, cancellando le false partita IVA, i CO.CO.CO., le associazioni in partecipazione. Contratti questi che danno luogo a frequenti abusi, mascherando spesso quello che altro non è, se non un  contratto di lavoro dipendente, precario e a termine.

     Secondo la CISL il Jobs Act e, in particolare, il contratto a tutele crescenti, è accettabile solo se sarà adottato in sostituzione delle tante false tipologie contrattuali e solo se verrà mantenuto il diritto alla reintegrazione in caso di licenziamenti discriminatori e disciplinari.

      Come CISL chiediamo inoltre che quanto contenuto nel testo del Jobs Act relativamente agli “obiettivi di semplificazione e razionalizzazione in materia di igiene e sicurezza sul lavoro”, non si traduca nello stravolgimento delle disposizioni contenute nel Testo Unico della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, come purtroppo avvenuto in precedenti modifiche legislative.

      Come detto, la crisi economica continua peraltro ad imperversare con effetti drammatici sulla occupazione; e non è pensabile, in un momento come questo, compromettere lo strumento degli ammortizzatori sociali che vanno invece potenziati rendendoli realmente universalistici, ossia fruibili da tutti i lavoratori.

      Sarebbe un grave errore pensare di cancellare la possibilità di autorizzare integrazioni salariali in caso di cessazione di attività aziendale o di rami d’azienda, senza che si tenga conto della possibilità di poter utilizzare strumenti di riqualificazione per il reimpiego dei lavoratori.

      Le politiche attive e di ricollocazione possono funzionare pienamente in un sistema in sviluppo, in cui si crea nuovo lavoro, ma oggi siamo ben lontani da una situazione del genere, per cui lo stanziamento finanziario per il sostegno al reddito di chi perde l’occupazione non può essere ridimensionato, ma deve essere necessariamente sostenuto con  risorse adeguate.

      La CISL considera peraltro positivo il forte sgravio contributivo che verrà introdotto dalla legge di stabilità 2015 per incentivare nuove assunzioni a tempo indeterminato, in aggiunta alla deduzione dall’imponibile Irap della quota relativa al costo del lavoro; riteniamo invece deleterio e deflagrante quanto previsto dal disegno di legge di stabilità 2015 relativamente all’aumento della pressione fiscale sulla previdenza complementare e sul Tfr.

        Questi interventi colpiscono duramente il futuro previdenziale dei lavoratori, già gravemente compromesso, così come risulta evidentemente ingiusto ed incomprensibile il taglio delle risorse ai Patronati, vero presidio sociale sul territorio, di servizio e supporto alla P.A. peraltro realizzato con notevoli risparmi per lo Stato.

 E’ pertanto per tutte queste ragioni che riteniamo indispensabile che il Governo si apra alla discussione con i corpi sociali sulla materia del lavoro e, in generale, del sociale, superando una sorta di autoreferenzialità dell’azione di governo e della politica.

In un clima di conflittualità sociale crescente e a rischio di ulteriore esasperazione, non può che essere un atto di responsabilità riaprire una stagione costruttiva di dialogo e confronto sociale.

     Ed è per tutte queste ragioni che, nelle Vostre funzioni istituzionali, Vi chiediamo di sostenere queste nostre proposte  e di farVi parte attiva nella presentazione di richieste di modifica condivise agli Organi di Governo.

Certi della Vostra sensibilità e sicuri che non farete mancare il Vostro contributo per superare questa difficile situazione, porgiamo i nostri più cordiali saluti.

    Il Segretario Generale Aggiunto                              Il Segretario Generale

           Gianni NOTARO                                                  Maurizio SPINA

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