I gravi ritardi del Tavolo di Monitoraggio Nazionale ridimensionano gli effetti della riduzione delle Tasse approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale.

I gravi ritardi del Tavolo di Monitoraggio Nazionale ridimensionano gli effetti della riduzione delle Tasse approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale.

Il Consiglio Regionale abruzzese ha assunto la decisione di ridurre le tasse di 32.8 milioni grazie ai risultati positivi di bilancio sulla sanità che hanno consentito di liberare risorse prima destinate alla copertura del debito sanitario.
La riduzione delle imposte Irpef ed Irap, per circa 33 milioni, e riferita esclusivamente alla tassazione aggiuntiva imposta dallo Stato alle Regioni in deficit sanitario, sarà ripartita secondo le seguenti modalità
 L’imposta Irpef scenderà dal 1,73% al 1,54% per i redditi fino a 15.000 euro e dal 1,73% al 1,66% per i redditi fino 28.000 euro;
 L’imposta Irap sarà ridotta del 0,16% per le imprese di settori produttivi, mentre per le imprese del settore agricolo viene previsto un taglio pari ad un punto percentuale.
La delibera regionale specifica che l’abbattimento delle tasse riguarderà solo i redditi percepiti nell’anno fiscale in corso (2014) e non su quelli del 2013, come avevano auspicato più volte le Parti sociali. Una scelta, quella del Consiglio Regionale quasi obbligata, a causa del notevole ritardo con cui il Tavolo Nazionale di Monitoraggio del Ministero, ha autorizzato la Regione Abruzzo ad utilizzare i 32,8 milioni di euro per alleggerire la pressione fiscale aggiuntiva in vigore sulla sanità.
La decisione del Consiglio, determinerà una diversa modalità nel rimborso dell’Irpef nel 2014 per lavoratori e pensionati, invece per i disoccupati che nel 2013 avevano un reddito da lavoro perdono ogni beneficio e solo con un nuovo lavoro potranno beneficiare dalla riduzione delle aliquote dell’addizionale regionale. La riduzione, quindi, riguarda i redditi dell’anno in corso ed i lavoratori e pensionati che hanno un sostituto di imposta, datore di lavoro o ente previdenziale, che si vedranno applicare dal 1 gennaio 2014 le nuove addizionali regionali ridotte nella retribuzione mensile e nell’arco dei 12 mesi, mentre coloro che hanno perso un lavoro e sono in cerca di una nuova occupazione, hanno subito il danno maggiore.
Lo Stato per ripianare i propri debiti chiede sempre sacrifici ai lavoratori e ai pensionati ma quando deve restituire soldi lo fa con estrema lentezza, evitando di prendere decisioni che possono risultare immediatamente operative.
In questo caso la decisone del Tavolo di monitoraggio, assunta in ritardo, ha compromesso la possibilità di applicare immediatamente l’agevolazione sui redditi dell’anno 2013, perché i lavoratori e pensionati hanno già ricevuto il proprio CUD 2013 dal sostituto d’imposta e la campagna fiscale 2014 è già in corso e si concluderà entro questo mese. Una situazione simile non deve più verificarsi.
Il nuovo Governo regionale dovrà rendere strutturale e non provvisoria la riduzione delle aliquote aggiuntive sulla sanità, superando anche la fase del commissariamento e dotarsi di un piano socio-sanitario, come’è avvenuto da tempo in altre regioni del Paese.
Il Segretario Generale
Maurizio Spina

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