Furlan:"Mille euro a lavoratori, pensionati e incapienti per aiutare la ripresa"

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“Andiamo a presentare la nostra proposta di legge popolare per un fisco più equo e giusto per avere una legge che aiuti chi ha subito maggiormente gli effetti della crisi” ha spiegato alla stampa Annamaria Furlan che insieme ad una delegazione della Cisl ha depositato stamani alla Corte di Cassazione il testo della proposta di  riforma fiscale su cui la Cisl raccoglierà nei prossimi mesi in tutta Italia centinaia di migliaia di firme. Bonus da 1000 euro, nuovo assegno familiare, fiscalità locale al servizio del cittadino, una imposta sulla grande ricchezza netta e lotta all'evasione fiscale: i cinque punti sui quali si articola la proposta della Cisl.

"Per un fisco piu' equo e giusto" la proposta di legge popolare su cui la Cisl raccoglierà nei prossimi mesi in tutta Italia centinaia di migliaia di firme, depositata stamani alla Corte di Cassazione da una delegazione della Cisl guidata dal Segretario generale Annamaria Furlan. "Andiamo a presentare la nostra proposta di legge popolare per un fisco più equo e giusto" ha spiegato il Segretario generale della Cisl alla stampa accingendosi a depositare il testo della legge. "Il nostro obiettivo è quello di avere una legge che garantisca sotto i 40mila euro lordi a lavoratori, pensionati, ma anche agli incapienti attraverso un assegno sociale, un bonus fiscale da mille euro"- ha spiegato Furlan - ricordando che la legge prevede anche l'introduzione di una tassa sui grandi patrimoni oltre i 500 mila euro, esentando la prima casa dalle imposte."Diciamo no alle tasse sulla prima casa, ma alla casa di un lavoratore o di un pensionato normale, non alle ville o ai castelli" ha tenuto a precisare la leader della Cisl. Dove trovare le risorse? Dall'evasione fiscale - sottolinea suggerendo di utilizzare "il contrasto di interessi per stanare l'evasione fiscale. "Chiediamo che il contrasto di interessi venga esteso ad altri settori, oltre a quello dell'edilizia, come i servizi alla famiglia". Infine, le risorse per sostenere la legge di iniziativa popolare proposta dalla Cisl potrebbero arrivare anche da "un piccolo contributo di solidarietà che chiediamo - ha concluso - a chi è più ricco, a quel 4 per cento delle famiglie che detiene oltre il 50 per cento della ricchezza in Italia. Queste famiglie vengono chiamate a un piccolo contributo a favore di coloro che hanno subito maggiormente gli effetti della crisi".

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