CGIL CISL UIL sull'edilizia pubblica

  CGIL CISL UIL  sull'edilizia pubblica

     CGIL CISL e UIL Abruzzo apprezzano la volontà di regolare la complessa condizione dell'edilizia residenziale sociale e pubblica nella nostra Regione,  affrontando le questioni del disagio abitativo che oggi coinvolgono fasce più ampie della popolazione e si pongono  oltre i limiti di reddito bassissimi fissati per l'accesso, generando un' ampia esclusione sociale.

      CGIL CISL e UIL ritengono che occorra  un piano attento, accuratamente basato  sulla ricognizione dell'esistente,  poggiato sui  dati economici delle 5 ATER e accompagnato da una programmazione pluriennale che rilanci le azioni di settore.  Infatti se i dati nazionali  evidenziano  un calo del reddito familiare e una crescita della povertà , mentre una analisi l'Istat  pone l'Abruzzo come ultima delle regioni per perdita di occupazione e di reddito.

    Non possiamo quindi che apprezzare l'idea di allargare il concetto di social housing, adeguandolo alle persone più duramente colpite dalla crisi, ma occorre concretizzare l'idea con  un piano di edilizia residenziale pubblica, pluriennale , prudentemente tarato sulle condizioni del patrimonio esistente, che ponga anche ricadute positive in termini di occupazione nell'edilizia, settore duramente colpito dalla crisi.

     Per CGIL CISL e UIL, nell'attuale, preoccupante condizione sociale ed economica della Regione,  l'obiettivo è  investire nella politica residenziale pubblica rendendola capace di orientare e attrarre gli investimenti del settore e dell'indotto, approfittando della struttura della programmazione 14-20, nella sua ripartizione tra città e aree interne.  Infatti investimenti mirati nel segmento dell'edilizia residenziale pubblica possono rendere appetibili ulteriori interventi di riqualificazione urbana, dell'abitare complessivamente inteso, e indirizzare anche i privati negli investimenti che oggi definiscono le “smart city”.

        In sostanza l'edilizia sociale non sostituisce, ma integra l'edilizia residenziale pubblica, e deve configurasi con una articolazione variegata, destinata anche ai potenziali beneficiari al limite dell'accesso al mercato libero, ampliando i “caratteri sociali” degli interventi.

        Riorganizzare e razionalizzare le ATER d'Abruzzo è un obiettivo condiviso, ma per le finalità su cui esse operano è assolutamente necessario mantenere l'attuale forma giuridica di ente pubblico economico,(anche attraverso la forma di azienda speciale), per le agevolazioni fiscali di cui esse godono e per lo scopo sociale che la Regione intende affrontare.

         Non da ultimo infine occorre pensare al ruolo di vicinanza con il territorio e con i Comuni che le ATER oggi svolgono attraverso i propri dipendenti, le cui competenze e professionalità vanno conservate, valorizzate o rafforzate, per la loro specifica “mission” pubblica, sottolineando che ogni azione nei loro confronti è oggetto di confronto sindacale.

       A partire da queste riflessioni CGIL, CISL e UIL d'Abruzzo chiedono l'apertura di un confronto serrato sul tema, per costruire una legge regionale condivisa e lungimirante. Sottolineano infine la necessità di una verifica e  rinnovo delle presenze di rappresentanza

sindacale nei diversi organismi che operano nei settori di sua competenza.

I Segretari Generali CGIL CISL UIL Abruzzo

Di Cesare Spina Campo

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