CGIL CISL e UIL Abruzzo hanno scritto all’Assessore Donato Di Matteo sull'edilizia residenziale

CGIL CISL e UIL Abruzzo hanno scritto all’Assessore Donato Di Matteo sull'edilizia residenziale

CGIL CISL e UIL Abruzzo hanno apprezzato la volontà del' Assessore  di regolare, aggiornandola,  la complessa condizione dell'edilizia residenziale sociale e pubblica nella nostra Regione.

Così come condividono l'opinione  che oggi, con la crisi,  il disagio abitativo coinvolge fasce più ampie della popolazione anche se sono poste  oltre i limiti di reddito fissati per l'accesso, generando un' ampia esclusione sociale.

Per queste ragioni abbiamo, tra l'altro,  sollecitato l'assessore a rivedere il parametro di accesso alle abitazioni, oggi basato sul solo imponibile fiscale, pensando all'ISEE, che più compiutamente definisce i limiti della ricchezza complessiva dei  cittadini.

Una nuova legge sull'edilizia residenziale pubblica è sicuramente necessaria nella nostra Regione, ma deve mantenere e irrobustire  la sua forte  identità sociale, che va sostenuta anche con azioni capaci di rendere “produttivo” il settore,  sul binario della edilizia sociale e pubblica, aggiornata al social housing più avanzato.

Siamo convinti che occorrerebbe un piano di edilizia residenziale pubblica, pluriennale , prudentemente tarato sulle condizioni del patrimonio esistente, che ponga anche ricadute positive in termini di occupazione nell'edilizia, settore duramente colpito dalla crisi, anche se non ci sfugge la sofferenza del bilancio regionale.

Abbiamo per questo richiamato gli orizzonti della struttura della programmazione 14-20, nella sua ripartizione tra città e aree interne. Infatti investimenti mirati nel segmento dell'edilizia residenziale pubblica possono rendere appetibili ulteriori interventi di riqualificazione urbana, dell'abitare complessivamente inteso, e indirizzare anche i privati negli investimenti che oggi definiscono le “smart city”.

L'ultimo testo di bozza di proposta di legge ricevuta, nonostante il confronto verbale positivo dell'incontro del 29 ottobre e le parti lì acquisite, segna una vistosa marcia indietro rispetto al precedente.

CGIL CISL e UIL avvertono quindi l'esigenza di ribadire i punti che a proprio parere restano imprescindibili.

  • Riorganizzare e razionalizzare le ATER d'Abruzzo in un solo ente è un obiettivo condiviso, ma per le finalità su cui esse operano è assolutamente necessario mantenere l'attuale forma giuridica di ente pubblico economico, per le agevolazioni fiscali di cui esse godono e per lo scopo sociale che la Regione intende affrontare.
  • Il nuovo Statuto  dell'Ente, per le finalità su richiamate, non può essere redatto da tre persone, è li infatti che si definiscono le scelte della Regione, esso va approvato dal consiglio regionale insieme alla legge ( peraltro lo stesso percorso è stabilito anche  nella forma societaria di azienda speciale) ;In ogni caso la finalizzazione degli eventuali utili deve essere definito.
  •  Il nuovo Ente é comunque un soggetto che opera per le finalità che la Regione definisce nella propria pianificazione, il CDA opera per finalità pubbliche.
  • Occorre porre un tetto alla retribuzione massima dei dirigenti, nel salario complessivo, compreso l'accessorio
  • Nella legge prima si identificano funzioni, pianta organica, professionalità e competenze necessarie, poi apre il confronto sindacale per eventuali percorsi di riqualificazione/ riconversione necessari...
  • le società di scopo vanno regolamentate nella quantità, durata, e uso degli utili.
  • Va previsto che in sede di conferenza dei sindaci si definiscano i nuovi parametri per l'acceso all'edilizia sociale.
  • La legge ha senso se è condivisa , nelle forme più opportune, anche con le associazioni degli inquilini.

Auspicando ancora una valutazione attenta delle proposte,

porgiamo distinti saluti

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