MIGRANTI: CISL, RIVOLTA CONA FATTO GRAVE, MAGISTRATURA FACCIA LUCE
"La rivolta dei migranti scoppiata nel campo profughi di Venezia è stata un fatto grave che conferma ancora una volta come l'accoglienza da sola non basta". Ad affermarlo in una nota è Liliana Ocmin, responsabile donne, immigrati, giovani della Cisl.
"In questa situazione così difficile e delicata il nostro pensiero - sottolinea- va a Sandrine la ragazza ivoriana trovata morta all'interno della struttura. Un fatto doloroso su cui comunque dovrà fare piena luce la magistratura. L'episodio increscioso della rivolta scoppiata dopo la morte della ragazza a Cona è comunque la spia di un disagio sociale. La violenza non è mai giustificabile perché non risolve mai i problemi ma li moltiplica".
E' evidente, aggiunge Ocmin, "che i migranti ed i profughi che arrivano nel nostro paese ed in Europa aspirano ad vita nuova, cercando di costruirsi un futuro in maniera attiva e non restando mesi e mesi nei centri di accoglienza in attesa di una ricollocazione". "Il nostro Paese, se da un lato primeggia nel salvare vite umane, e questo è un dato di fatto incontrovertibile e da tutti riconosciuto, dall'altro non riesce ancora ad esprimere progettualità concreta riguardo l'integrazione dei migranti che approdano sul nostro territorio", sottolinea la sindacalista.
E di sicuro questa incapacità dello Stato, rileva Ocmin, "aumenta nei cittadini la percezione di pericolo e di rischio per la sicurezza pubblica. Ecco perché, in attesa che l'Europa faccia l'Europa, occorre che anche l'Italia guardi all'immigrazione non solo con il cuore ma anche e soprattutto con l'impegno collettivo delle istituzioni e del mondo sociale , per assicurare a queste persone un futuro ed ed una prospettiva di vita dignitosa ben diversa dalla guerra, dalle
persecuzioni, dalla fame", conclude.