Giu23

Lettera ai Parlamentari Molisani

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Lettera ai Parlamentari Molisani
La Giunta della Camera di Commercio del Molise, in vista della imminente definizione del decreto delegato di riforma delle Camere di Commercio ("Modifiche alla legge 580/1993 in seguito all'art.10 della legge n. 124 del 2015"), esprime le seguenti osservazioni.
La riforma del 2015 ha già definito alcuni aspetti del sistema camerale che venivano considerati fondamentali dal mondo imprenditoriale e dalle sue rappresentanze associative, in particolare una contrazione dei costi (attuata mediante il taglio del diritto annuale) e una riorganizzazione della presenza territoriale delle Camere (con la riduzione del loro numero da 105 a 60).
Se l'obiettivo di dare una maggiore efficienza alle Camere di commercio con minori costi per le imprese é condivisibile, é altrettanto importante valorizzare adeguatamente il possibile apporto delle Camere e del sistema camerale italiano al ridisegno complessivo di una PA efficiente e responsabile, nei confronti dei cittadini e delle imprese.
Sulla base di tali argomentazioni desideriamo fare opera di sensibilizzazione in merito alle conseguenze che uno smantellamento dei livelli intermedi del nostro Paese possa compromettere il presidio di un territorio complesso come quello italiano.
Occorre non dimenticare, infatti, che gli enti intermedi come le Camere di commercio hanno spesso assunto la funzione di regia, unendo le forze positive di un territorio: che questo possa diventare un fatto lasciato alla discrezionalità del livello centrale o anche solo regionale é una mortificazione delle identità e delle economie locali.
Si dovrà, altresì, tenere conto dei contenuti della riforma del Titolo V della Costituzione, che affida la competenza dello sviluppo economico locale alle Regioni: da questo scenario deriva la necessità che il prossimo decreto delegato preveda esplicitamente la possibilità di deleghe statali o regionali alle Camere e di partecipazione ad accordi di programma e/o di collaborazione tra enti pubblici. Tale processo deve essere gestito a livello centralizzato, non può essere lasciato all’iniziativa o alla forza contrattuale delle singole camere di Commercio, in quanto ciò finirebbe per produrre ulteriori sperequazioni territoriali tra le regioni d’Italia.
La soluzione potrebbe essere la definizione delle linee generali e dei contenuti minimi delle deleghe a livello di Conferenza stato- regioni, lasciando poi ulteriori margini territoriali al fine di considerare le ulteriori specificità.
Uno sviluppo imprenditoriale che sia davvero sostenibile a livello nazionale non può originarsi da situazioni di sperequazione di partenza ed è fondamentale continuare ad interpretare in maniera sistemica le esigenze e le richieste provenienti dal tessuto imprenditoriale stesso.
Se tale obiettivo venisse mancato, le Camere sarebbero svuotate di senso e ridotte al semplice ruolo di enti burocratico-certificativi, togliendo significato anche agli organi di governance, di cui si deve ridurre la consistenza numerica, come già prevede la legge n. 124/2015, ma senza privarli di quella autonomia decisionale che é stato uno dei cardini su cui si è basato in questi
decenni lo sviluppo economico delle nostre aree.
La mancata previsione di compiti in favore dello sviluppo economico locale renderebbe vani tutti gli sforzi attuati dalle preesistenti Camere di commercio di Campobasso e Isernia e dal sistema camerale per cercare di accompagnare le nostre imprese nella loro crescita in una logica di sistema omogeneo. Vi sono compiti e funzioni in materia di sviluppo economico
territoriale che oggi sono svolti in modo efficiente ed efficace dalle Camere, e questi compiti non si possono congelare o ancor più cancellare, perché ciò genererebbe nelle nostre imprese grande incertezza, se non addirittura un aumento dei costi dei servizi che le stesse dovranno sostenere.
Se la riforma é un fatto positivo, la sostanziale scomparsa delle Camere dal settore della promozione territoriale rischia di avere un impatto molto negativo sulle piccole e medie imprese italiane.
Tra il 2008 e il 2014 le Camere di Commercio di Campobasso e Isernia hanno
complessivamente aumentato le spese promozionali di ben il 68%, mettendo a disposizione del territorio complessivamente, in tale lasso di tempo, più di 15 milioni di euro, finanziando l'internazionalizzazione, la presenza a fiere e mostre all'estero, l'accesso al credito attraverso il sistema dei Confidi, la promozione delle eccellenze produttive, della legalità, dell’innovazione delle imprese e del miglioramento energetico.
Quanto alle risorse umane, pur nella convinzione che una generale riorganizzazione del pubblico impiego resti una priorità di sistema, riteniamo che una previsione di eccessiva riduzione di personale delle Camere impedirebbe loro di continuare a svolgere alcuni compiti fondamentali per lo sviluppo economico. L'applicazione secca di tagli lineari svuoterebbe di senso gli sforzi già attuati in autonomia in questi anni dalle Camere virtuose: le
Camera di Commercio di Campobasso e di Isernia, complessivamente, dal 2000 a oggi hanno già ridotto di più del 30% il proprio personale, contro un complessivo -6% del resto della PA
nello stesso periodo. Nell’ultimo biennio le due Camere esistenti hanno effettuato tutti i prepensionamenti possibili a legislazione vigente ( ben 8 dipendenti, ossia quasi il 15% rispetto al personale attualmente in servizio per la Camera di Commercio del Molise).
Lo sforzo in questi ultimi anni è stato notevole anche in termini di risparmio di risorse.
I costi di funzionamento delle due camere, complessivamente, si sono contratti del 15%, per effetto non solo della riduzione del personale ma anche del taglio di tutte le ulteriori spese, includendo anche la razionalizzazione o la riduzione dei costi delle Aziende speciali (azienda speciale Sanniolab e Azienda speciale F.A.I. della Camera di Commercio di Campobasso).
A ciò si aggiunga che con la nascita della Camera di Commercio del Molise sono stati notevolmente ridotti anche il numero complessivo dei Consiglieri (da 46 Consiglieri a 28 Consiglieri) e la conseguente spesa per il trattamento economico spettante agli Organi.
Si sta infine procedendo ad unificare le strutture collegate rimanenti, ossia Unioncamere Molise e Azienda Speciale Sviluppo economico Isernia – ora Azienda speciale sviluppo economico regione Molise.
L’eventuale eliminazione della previsione di un taglio lineare del personale non è sufficiente di per se a garantire che rimanga inalterato il numero complessivo di competenze e professionalità che il sistema camerale molisano può offrire alle imprese del territorio. Infatti, nonostante nella citata legge delega sia prescritto che i decreti delegati di imminente emanazione contengano una disciplina transitoria che garantisca la sostenibilità finanziaria dei nuovi enti, la – sembrerebbe definitiva – riduzione del diritto annuale al 50% dal 2017 genererebbe per la neo Camera di Commercio del Molise una grave situazione di squilibrio economico-finanziario, generata dal ridotto numero di imprese ricadenti nel territorio della Camera molisana rispetto alla soglia dimensionale minima richiesta, nonostante l’accorpamento effettuato rispetti il dettato normativo della riforma laddove prevede la presenza di almeno una camera per regione – impostazione peraltro condivisibile in quanto vi è una forte correlazione tra la Programmazione economica di ogni singola Regione e l’operato delle Camere di Commercio.
In tale situazione la Camera di Commercio dovrà procedere allo smantellamento di tutte le strutture collegate -con la conseguente messa in mobilità del relativo personale – ed anche alla messa in mobilità del personale camerale rilevato in esubero.
Questo determinerebbe un costo a carico della finanza pubblica e in definitiva un aggravio per la collettività, differentemente dalla situazione odierna.
Tutto il sistema camerale,infatti, le attività, i servizi, il personale, è oggi gestito e amministrato grazie al solo contributo annuale a carico delle imprese.
In conclusione, la Giunta della Camera di Commercio del Molise chiede ai Parlamentari eletti nei Collegi locali una grande attenzione per gli aspetti fin qui enunciati, in modo da attuare una riforma efficace del settore garantendo agli Enti camerali la possibilità di continuare a svolgere quel ruolo di supporto alle nostre imprese che è di vitale importanza per i nostri territori.
Il documento della Giunta è stato condiviso dalle seguenti Associazioni di Categoria e Organizzazioni che siedono nel Consiglio camerale e che, al fianco del Presidente Spina – Presidente altresì di Confcommercio Molise, determinano gli indirizzi della Camera di Commercio del Molise

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