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Lug18

CGIL CISL UIL: PRESSING ALLA REGIONE ED AI PARLAMENTARI LOCALI PER LE ZES ANCHE IN MOLISE

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CGIL CISL UIL: PRESSING ALLA REGIONE ED AI PARLAMENTARI LOCALI PER LE ZES ANCHE IN MOLISE

I Segretari confederali nazionali di Cgil, Cisl, Uil (Gianna Fracassi, Angelo Colombini, Guglielmo Loy)nei giorni scorsi hanno già inviato una lettera al Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti e alla Commissione bilancio del Senato. Ecco le loro richieste condivise anche dal Sindacato locale.

“L'istituzione delle Zone Economiche Speciali è un provvedimento importante per lo sviluppo economico nei territori meridionali, ma aver previsto la costituzione di ZES solo in aree che comprendano almeno un’area portuale collegata alla rete transeuropea dei trasporti, può tagliare fuori alcuni territori, come ad esempio le aree interne o aree di crisi che ne avrebbero invece bisogno per il rilancio del loro sistema produttivo.” All’inizio si sbandierò che la zona di Termoli, in virtù del porto, sarebbe stata considerata ma questa certezza oggi non c’è. La posizione sostenuta dal Sindacato a livello nazionale potrebbe consentire, in Molise, di realizzare una o più ZES: nell’area di crisi complessa Venafro-Isernia-Bojano, nell’area di crisi non complessa del Basso Molise, in altre zone interne. “Per questo la Regione e i Parlamentari molisani devono battersi perché passi questa diversa definizione, sostenuta dal Sindacato, dei territori potenzialmente interessati alle ZES.” Questa, in buona sostanza la sollecitazione di Spina, Notaro e Boccardo.

“La seconda criticità, per la quale viene richiesta dal Sindacato una modifica, risiede nella governance delle ZES: manca una rappresentanza efficace del territorio (enti locali) e delle parti economiche e sociali, che dovrebbero invece essere coinvolte in funzione consultiva e di monitoraggio.”

"Il terzo aspetto da emendare riguarda i criteri per la semplificazione di autorizzazioni, in quanto in essi occorre far rispettare esplicitamente il diritto al lavoro, la tutela delle salute e sicurezza e la tutela ambientale.”

Per Cgil, Cisl e Uil regionali c’è la necessità  di incrementare la quantità e la qualità degli investimenti e di aggiungere alla condizionalità che le imprese devono rispettare (mantenendo per almeno cinque anni dopo il completamento  dell’investimento la propria attività nell’area della ZES) anche l'obbligo di mantenimento dell’occupazione nei cinque anni successivi al completamento dell’intervento. “Di tutto il Molise può avere bisogno, ma non certo di imprenditori che, afferrato il malloppo, se ne scappano, come successo in passato, lasciando dietro di sé disoccupazione e disagio sociale o portano altrove le opportunità di sviluppo economico.”

Spina, Notaro e Boccardo fanno eco a  Fracassi, Colombini, Loy  ribadendo che "Gli obiettivi di sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno rappresentino in questa fase un’urgenza per l'intero Paese e che quindi gli strumenti anche innovativi messi in campo debbano rispondere a criteri e obiettivi quanto più condivisi possibile.”

Concludono i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL del Molise: “La mobilitazione generale attorno alla definizione delle Zone Economiche Speciali è solo il primo appuntamento della complessa vicenda di messa in attuazione dei provvedimenti per il Sud. Ci sono anche altre importanti questioni: dai provvedimenti di ricollocazione dei lavoratori espulsi dai processi produttivi,all’assistenza tecnica agli Enti Locali ubicati al Sud. Stiamo elaborando una nostra proposta attuativa che consenta al Molise di cogliere tutte le opportunità che sembrano aprirsi. Attorno allo scenario complessivo e per condividere le scelte che dovranno qui essere adottate, vogliamo attenzione dalla politica locale, impegno dagli Amministratori, disponibilità anche dalle altre parti sociali. Nelle prossime settimane si gioca davvero il futuro del Molise: il sindacato non attende gli eventi, ma intende fare fino in fondo la propria parte!”

Lug12

Cambiare le pensioni dare lavoro ai giovani

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Cambiare le pensioni dare lavoro ai giovani

E’ ormai da qualche tempo che stiamo lavorando per creare un insieme di opportunità che possano aiutare a uscire in maniera sostanziale dalla crisi, come CISL congiuntamente alle altre Confederazioni, sul territorio regionale, per le aree di crisi, che sembrano avere assunto una propria forma, con i primi bandi in uscita, un’attrattiva in più per il Molise costituendo quelle opportunità che possono permettere di far ripartire il lavoro.
La chiave di volta ovviamente è in mano a chi investe sul territorio per creare quei presupposti di ricollocazione attesi e lo spauracchio è sempre il tempo, per cui bisogna accelerare.
Tra le tante cause che hanno alimentato la crisi, di certo ha agito anche la riforma Fornero che nei fatti ha bloccato quel meccanismo flessibile in uscita dei lavoratori che permetteva un uguale ingresso di forza lavoro, ecco perché la riforma sulla previdenza è anch’essa un’opportunità.
“Cambiare le pensioni dare lavoro ai giovani’ è stata la piattaforma di Cgil, Cisl e Uil sulla previdenza, contenute nella piattaforma unitaria presentata lo scorso anno e alla base del verbale sottoscritto con il Governo il 28 settembre, che ha di fatto riaperto nel Paese il dialogo sociale sulle pensioni che mancava da molto tempo.
IL 13 luglio prossimo rilanceremo le richieste, con un attivo nazionale unitario di Cgil Cisl e Uil, per fare in modo di sbloccare proprio quei nodi che oggi ostacolano quella flessibilità in uscita, tema al centro del confronto nel corso della cosiddetta 'Fase 2'.
E’ urgente affrontare i temi del legame all’aspettativa di vita, bloccando gli automatismi d’innalzamento dell'età pensionabile, della flessibilità in uscita, delle future pensioni dei giovani e della rivalutazione di quelle in essere, eliminare le disparità di genere che penalizzano le donne.
Da subito abbiamo detto che non era la flessibilità richiesta dai sindacati, le cui proposte avevano una portata più ampia, ma si tratta comunque di misure importanti, finanziate con 7 miliardi di euro, che sono state recepite nella legge di bilancio per il 2017.
L’accordo del 28 settembre 2016 consta di due parti, la prima d’immediata applicazione, che comprende: l’APE nelle sue tre forme di Ape volontario, Ape agevolato e Ape d’impresa, la Rita rendita integrativa temporanea anticipata, il pensionamento dei lavoratori precoci in condizioni di disagio, le facilitazioni per l’accesso alla pensione in caso di lavori usuranti, l’ampliamento del cumulo contributivo, la definitiva eliminazione delle penalizzazioni in caso di pensione anticipata, l’ampliamento della somma aggiuntiva (cosiddetta quattordicesima pensioni) e l’equiparazione della detrazioni dei pensionati a quella dei lavoratori.
La seconda fase, invece, riguarda un ampio programma di lavoro per il futuro: dall’introduzione di una pensione di garanzia modulata in base ai contributi versati, a interventi per il rilancio della previdenza complementare, a una maggiore flessibilità per accedere alla pensione con il metodo contributivo, alla valorizzazione del lavoro di cura a fini previdenziali, alla possibilità di differenziare i coefficienti di trasformazione in base alle diverse aspettative di vita per lo svolgimento di lavori diversi, alla separazione tra previdenza e assistenza. In questi mesi sta proseguendo il confronto tra sindacati e Governo sulle norme di attuazione, passaggio molto delicato perché lo spirito con cui è stato firmato l’accordo rimanga intatto.
Questo è l’impegno sulla previdenza e di pari passo si continua con la pressione anche a livello nazionale sia per gli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi e sia per far partire davvero le politiche attive sul lavoro e ovviamente non faremo mancare né pressione né contributi anche a livello locale.


Giovanni Notaro Segretario Generale Aggiunto

Giu23

Convegno Slide APe e Precoci

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Convegno Slide APe e Precoci

Si è svolto ieri come previsto l’incontro dibattito sulle opportunità dei bandi per le aree di crisi e per l’Ape con una grossa partecipazione, quindi colgo l'occasione per ringraziare tutti i rappresentanti delle federazioni segretari e delegati, che con la loro partecipazione hanno dato valore alla riunione.
    La riunione ha visto anche la presenza dell'Assessore Veneziale, come previsto ed ha sviluppato un vivace dibattito molto interessato e partecipato sulle opportunità dei primi bandi per le aree di crisi.
    La riuscita di ogni iniziativa parte proprio dalla partecipazione e dall'interesse dimostrato, avere presenze qualificate è importante e pregnante, ma l'intento non era e non deve essere solo la partecipazione per quanto ampia, l'obiettivo deve essere quello di incalzare, in maniera sempre attenta e puntuale le istituzioni, dando dimostrazione che prima di tutto noi sui vari pezzi ci siamo, con competenza e impegno di tutti i livelli dell'organizzazione.
    Questo ha rappresentato avere la presenza dell'Assessore, in modo da dare risposte immediate con un confronto serio e propositivo, che impegna loro e noi tutti per dare impulso e velocità alle azioni necessarie per rilanciare le opportunità di lavoro.
    Un ringraziamento a Fabio Ianera, che davvero in tempi stretti, dall'uscita dei decreti attuativi per la materia dell'Anticipo pensionistico, dando prova è capacità di collocare la competenza dell'INAS anche a supporto delle vertenze territoriali, al fine di far cogliere ogni opportunità a favore dei lavoratori.                                        
    Continueremo in ogni azione e iniziativa con questi intenti, sempre al fine di rappresentare al meglio lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati di questa nostra grande organizzazione che è la CISL.

Giu20

La CISL del Molise perde un uomo di valori: Antonello SPINETO

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La CISL del Molise perde un uomo di valori: Antonello SPINETO

La scomparsa di Antonello così prematura e improvvisa lascia una profonda ferita nella CISL Molisana.
La tragedia avvenuta ieri nella sede CISL di Isernia ci ha lasciato sgomenti di fronte a quanto è accaduto ad Antonello, che colpito da malore in pochissimi minuti è deceduto, senza che si potesse in alcuna maniera salvargli la vita, nonostante la tempestività dell’accorrere dei soccorsi.
Antonello ci lascia l’insegnamento di chi nel proprio territorio e con tanta dignità cercava di lottare e credeva ancora nel futuro da lavoratore in mobilità dell’ITR con la speranza che le nuove opportunità potevano continuare a dare futuro per la sua famiglia proprio attraverso il lavoro.
Per la CISL del Molise era un attivista dei tessili della FEMCA, dove svolgeva il suo ruolo con abnegazione.
Mancherà alla CISL di Isernia e a noi tutti, mancherà moltissimo a tutta la sua famiglia cui vanno le più sentite condoglianze e tutta la vicinanza da parte di tutti gli uomini e le donne della CISL Abruzzo Molise.

 

Giovanni Notaro Segretario Generale Aggiunto

Giu19

Incontro dibattito sulle opportunità per il rilancio del lavoro

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Incontro dibattito sulle opportunità per il rilancio del lavoro

Il giorno giovedì 22 giugno si è organizzato un incontro dibattito sulle opportunità scaturite dalle misure previste per le aree di crisi con i primi bandi e dalle riforme governative.
Sarà occasione per discuterne e comprenderne le opportunità per le eventuali ricadute occupazionali sia a livello collettivo che individuale.
Il direttore regionale dell’INAS, Fabio Ianera, illustrerà le norme di funzionamento e d’accesso dell’Ape (anticipo pensionistico), in particolare l’Ape Social e i possibili campi di applicazione.
Interverrà l’Assessore Regionale alle Attività Produttive e al Lavoro, Carlo Veneziale per illustrare le misure previste nei bandi, i campi di applicazione e la platea dei beneficiari.
L’occasione è utile, vista la presenza dell’Assessore per fare verifica e con un’interlocuzione diretta sulle vertenze attive in regione.
L’evento si colloca all’interno di una serie d’iniziative che vedranno coinvolte sempre di più le Federazioni e la CISL sui temi di cui dibattiamo quotidianamente per costituire dei momenti di confronto anche di qualità e con interlocutori di livello.

Giovanni Notaro
Segretario Generale Aggiunto

Giu01

Area di Crisi: i primi bandi

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Area di Crisi: i primi bandi

L’area di crisi comincia a far vedere alcuni spiragli per vie che portino a nuova occupazione, attraverso i primi bandi che saranno discussi nella cabina di regia.
L’accordo di programma è alla firma dei ministeri competenti, il PRRI definito e pronto per offrire quelle opportunità create per far ripartire il lavoro nella nostra regione.
E’ certamente una lotta contro il tempo per fare in modo che in tante realtà davvero si possa passare da un sostegno al reddito, che ha solo arginato la disperazione dei lavoratori a una nuova e buona occupazione.
L’area di crisi da sempre definita un’opportunità e tutto un sistema di sostegno al reddito che ovviamente ha un limite temporale, a fare da tampone in attesa dei risultati tesi a rioccupare.
Certo che cominciare ad affrontare una discussione vera sui bandi è motivo di soddisfazione anche perché si entra nel concreto e da qui a qualche mese, bisognerà verificarne i risultati.
Abbiamo su questo tema di volta in volta espresso soddisfazione, quando si vedeva aggiungere un altro pezzetto al mosaico, quando si è chiuso l’accordo con Amadori, quando si è rilevato l’alto numero di manifestazioni d’interesse.
I bandi in discussione oggi sono quattro, due destinati all’auto impiego uno ai tirocini per gli over 30 e uno per le imprese che intendono innovare.
Questi primi bandi sono in linea con quanto da tempo richiesto, in particolare quello che riguarda l’auto impiego con un importo pari a 30.000 euro destinato ad ogni lavoratore che vorrà intraprendere un nuovo percorso lavorativo. Va bene la linea di avere due bandi diversi che coprono tutto il territorio regionale e va bene prevedere un momento di verifica dei risultati attesi e l’opportunità di rimodulare le risorse.
I tirocini per gli over 30 sono una misura utile, a patto che il tirocino costituisca una vera e nuova porta d’accesso ad un lavoro stabile che per’altro prevede anche l’utilizzo di bonus occupazionali.
Ovviamente tutti gli altri bandi devono essere predisposti in tempi brevi, per completare quanto previsto nel PRRI per offrire tutte le opportunità a disposizione delle imprese per favorire la ricollocazione.
Continuiamo a sostenere che non possiamo passare il tempo a vedere cosa succederà, per fare poi analisi dei risultati, ma dobbiamo accelerare con tutte le misure da mettere in campo, attraverso i bandi per centrare gli obiettivi della reindustrializzazione di quelle aree e soprattutto della ricollocazione dei lavoratori.
Perseguire tutte le vie per rendere attrattivo il nostro Molise anche con misure aggiuntive basate sulla fiscalità di vantaggio e quanto possibile e necessario per affiancare le misure già previste con l’area di crisi, e a quanto pare la strada intrapresa, va in questa direzione.
Il luogo di confronto già c’è ed è la cabina di regia, bisogna subito mettersi al lavoro per fare in modo che il messaggio in uscita e a promuovere i bandi sia chiaro e univoco così come deve essere efficace l’azione di sostegno e supporto verso i fruitori e in particolare a chi mostrerà coraggio e entusiasmo ad imprendere in regione, siano esse imprese già costituite che da costituire.
La CISL è pronta a dare il proprio contributo, per un percorso concreto a favore dello sviluppo e del lavoro per tutta la regione.


Giovanni Notaro
 

 

 

 

May17

Lettera Cgil-Cisl-Uil al Presidente della Giunta Regionale Molise

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Lettera Cgil-Cisl-Uil al Presidente della Giunta Regionale Molise

Egregio Presidente,
le scriventi Organizzazioni Sindacali, in riferimento all’Area di crisi complessa ed all’ultimo incontro svolto lo scorso 19 aprile, evidenziano ancora una volta la carenza del metodo di confronto e, di conseguenza, i limiti di azione e di capacità di entrare nel merito dei problemi da parte della Cabina di regia regionale.
Anzitutto una “questione di metodo”: i documenti a supporto delle proposte devono essere messi a disposizione in maniera preventiva a tutti, solo così il confronto può essere produttivo e non limitato solo ad uno scambio di vedute. Nel caso specifico dell’ultimo incontro, non solo il PRRI (piano di ristrutturazione e riconversione industriale) non è stato inviato preventivamente (anche in forma di bozza), ma non è stato nemmeno consegnato nel corso dell’incontro e a tutt’oggi, nonostante le reiterate richieste, non si ha ancora contezza (al di là delle dichiarazioni rese) di cosa effettivamente tale piano preveda in termini finanziari, ad esempio sulle politiche attive e passive.
C’è poi una “questione di merito”, poiché il ruolo delle parti sociali deve potersi concretizzare nell’analisi, nella discussione e nella elaborazione preventiva delle proposte.
Converrà con noi che convocare un incontro per discutere di argomenti e con decisioni già assunte in altra sede è ben altra cosa rispetto al coinvolgimento vero, e pertanto fattivo e concreto, delle parti sociali.
E’ del tutto evidente che occorre cambiare passo e modificare radicalmente l’impostazione: la grave crisi economica, occupazionale e finanche sociale del Molise e la necessità di accelerare per il pieno utilizzo degli strumenti a disposizione per fronteggiarla, impongono un impegno forte. A questo le nostre Organizzazioni non si sottraggono, ma occorre che sia data loro la possibilità di esercitare il ruolo fattivo di rappresentanti delle istanze del mondo del lavoro e delle necessità di lavoratori, pensionati e cittadini.
Come noto, nel corso del 2017 scadono gli ammortizzatori sociali per centinaia di lavoratori, siano essi in cassa integrazione, in mobilità o fruitori di naspi. Le Organizzazioni Sindacali stanno ponendo in campo anche a livello nazionale azioni concrete per costringere Governo e Parlamento a rivedere le norme e ripristinare gli impegni assunti con riferimento alle aree di crisi, e non solo. È però indispensabile che l’intera politica regionale si impegni a fare altrettanto e, unitamente alle altre Regioni nel contesto della Conferenza Stato-Regioni, lavori per vedere approntato un adeguato strumento di copertura sociale in grado di collegare i tempi e i modi di intervento degli ammortizzatori con la ripresa effettiva delle attività previste per le aree di crisi.
Allo stesso modo risulta urgente definire, in tempi estremamente rapidi, il processo di profilazione delle maestranze coinvolte nelle aree di crisi. Non è pensabile che ancora si proceda a rilento e non esista un dato certificativo di quanti effettivamente sono i lavoratori coinvolti nei processi e quale sono i loro profili professionali che determinano la loro ricollocabilità. È ben difficile, senza la disponibilità di elementi di conoscenza oggettivi circa la platea di riferimento, individuare e determinare le azioni attive o passive da porre in campo.
Le Organizzazioni Sindacali molisane ritengono velleitario e avventuristico ritenere possibile far fronte alla grave crisi occupazionale, e ai tempi lunghi del riavvio di attività produttive esistenti, basandosi solo sulle poche risorse economiche, strumentali, di conoscenza del fenomeno, individuate al momento. Significherebbe non tutelare i lavoratori e far fallire l’obiettivo su cui
abbiamo basato la lunga e finora vincente iniziativa per il riconoscimento dell’area di crisi complessa: una vera e sana ripresa produttiva, sostenuta economicamente, la ricollocazione delle maestranze e la creazione di opportunità occupazionali per tutti, la salvaguardia della coesione sociale in questa porzione del territorio molisano.
Siamo pertanto, a nostro modo di vedere, ad un punto cruciale.
Chiediamo: di procedere urgentemente all’invio, ai soggetti coinvolti nella Cabina di regia regionale, di tutta la documentazione inerente il PRRI e all’Accordo raggiunto in sede ministeriale, di avviare formalmente la discussione con il Governo sulla proroga degli ammortizzatori sufficienti
per l’intero fabbisogno del Molise, di attivare i Centri per l’Impiego nell’immediata e celere realizzazione della profilazione. Ovviamente, ci attendiamo il riavvio in tempi rapidi del confronto attorno a tutta la tematica dell’Area di crisi complessa.
In assenza di un qualche positivo riscontro, che ci attendiamo nell’arco di qualche giorno, pur con lo spirito costruttivo che da sempre contraddistingue le Organizzazioni Sindacali molisane, segnaliamo la nostra intenzione di porre in campo ogni azione, anche eclatante e dirompente, per evitare che tanti lavoratori, dopo la certezza di aver perso il lavoro, vedano svanire anche la sola speranza di ritrovare un’occupazione, nonostante i tanti strumenti che
sono oggi a disposizione, troppo spesso annunciati e ventilati ma che stentato a prendere concretezza.
CGIL MOLISE f.to Sandro Del Fattore
CISL ABRUZZO MOLISE f.to Giovanni Notaro
UIL MOLISE f.to Tecla Boccardo

 

 

 

Apr25

FESTA DELLA LIBERAZIONE

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FESTA DELLA LIBERAZIONE

CGIL,CISL e UIL insieme alla Provincia di lsernia il Comune di Rocchetta al Volturno, il Comitato Antifascista Molisano, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, l'Unione degli Studenti,  hanno commemorato   il 25 aprile presso Monte Marrone, il 72° anniversario dei caduti della Resistenza e la Liberazione dell'Italia dal fascismo e dal nazismo.

E' importante celebrare la nostra Repubblica e a ricordare quel sentimento di libertà che è diventato un punto fermo della nostra storia, della nostra identità nella nostra memoria.

Dopo gli anni della dittatura l'Italia è riuscita a riscattarsi, unendosi alle altre nazioni mettendo in campo forze che in Europa si sono battute contro il nazifascismo.

Si può dire che da lì è partito il percorso che ha portato poi all'avvio del progetto europeo, diventato un trattato che noi siamo chiamati ancora a sviluppare, e che poche settimane fa a Roma è stato richiamato. 

L'Unione Europea deve essere all'altezza del passaggio epocale che stiamo attraversando e sviluppare politiche capaci di ridurre gli squilibri interni e i troppi egoismi.

Ricordiamo questa giornata e facciamo in modo che sia un patrimonio nelle menti di tutti e soprattutto delle future generazioni, perché la democrazia, la libertà, i diritti, non sono una  conquista  una volta per tutte.

Sono cose da considerare come un patrimonio che ci è stato consegnato e che dobbiamo essere capaci di consegnare proprio a loro, le generazioni future.

Patrimonio consegnato da una generazione che si è battuta per la libertà, per il diritto al lavoro e per la valorizzazione della persona umana.

Invece spesso ci accorgiamo che un po’ alla volta qualche cosa ci sfugge.

Da lì bisogna ripartire, tenendo a mente che senza lavoro non c’è sviluppo, progresso e libertà. Il lavoro è ciò che rende la persona completa e come sempre tutti affermano, senza lavoro non c’è dignità.

Ecco perché anche il celebrare una festa, come noi oggi facciamo, deve servire a smuovere la coscienza civile per avere una società viva,  condizione dello sviluppo, della tolleranza, quale muro maestro per la tenuta dello stesso ordinamento democratico.

I valori di libertà, pace, solidarietà, giustizia, animarono la rivolta morale del nostro popolo contro gli orrori della guerra, contro le violenze disumane del nazifascismo, contro l'oppressione di un sistema autoritario, diventarono il fondamento etico della nostra nazione.

Quei valori oggi sono ancora più necessari che mai nella nostra società per affrontare al meglio le storture che la storia attuale ci pone davanti.

 Oggi viviamo una festa, soprattutto per i ragazzi e i bambini.

E' la festa della libertà di tutti. Una festa di speranza ancor più per i giovani: battersi per un mondo migliore è possibile e giusto, non è vero che siamo imprigionati in un presente irriformabile. 

Ho letto solo pochi mesi un libro “Possa il mio sangue servire” dove solo la narrazione da i brividi.

 Narra il vissuto dei tanti eroi hanno donato la vita per la nostra libertà, dai "piccoli maestri" che hanno lasciato gli studi per salire in montagna, alle donne che hanno affrontato a testa alta il rischio più alto e la prigionia.              A questi dobbiamo affiancare gli eroi quotidiani che salvarono vite, che diedero rifugio a ebrei, che si prestarono a compiti di cura o di supporto.

 Certo non basta una cronologia per descrivere le radici di un Paese come il nostro, rinato da quelle macerie e da quegli orrori.

 E certo che non potrà mai bastare il pensiero dovuto di gratitudine e di riconoscenza profonda a tutti quelli che, in tanti, hanno sacrificato la propria vita per la Liberazione e questo pensiero a quei giovani soldati, provenienti da diversi Paesi, che sono morti in terra italiana con tutti gli italiani che hanno sacrificato la vita per liberarci dalla barbarie.

 Gli eroi di quei giorni tra cui Gaime Pintor che a dicembre 1943 nel tentativo di attraversare clandestinamente la linea Gustav, trova la morte su una mina.

 La storia rileverà poi che egli avrebbe dovuto raggiungere Roma e lì organizzare un gruppo partigiano, secondo il mandato ricevuto dal servizio segreto inglese di stanza a Napoli'.

          Mandato operativo che egli aveva cercato lasciando la casa di Roma per raggiungere Napoli, Bari e ancora Napoli, dove si era attivato per contattare gruppi antifascisti e partecipare così attivamente in prima persona alla liberazione dell'Italia.

 Spinto a tanto dalla sua convinzione' come si legge nei suoi scritti, che "un popolo portato alla rovina da una finta rivoluzione può essere salvato e riscattato da una rivoluzione vera ".

 Il cippo che lo ricorda oggi nel luogo della morte e'sicuramente il simbolo di questa sua massima di vita di uomo di cultura ed ex ufficiale dell'esercito alla ricerca di nuovi modelli di lotta di liberazione con gli italiani protagonisti.

 Questi eroi quando fu come Pintor traevano la determinazione di resistere, anche chiaro che l'esercito di liberazione avrebbe tardato la sua avanzata, forti di precisi ideali di libertà, uguaglianza, democrazia.

 Un sogno, il loro, che si è tradotto in atti e strumenti concreti, quali la scelta, dopo il 25 aprile, di guardare avanti, evitando di ingessare il paese in una guerra fratricida, compiendo un atto forte di riconciliazione quale fu l'amnistia del 1945, e successivamente collaborando fattivamente, nell'Assemblea Costituente, per dare al Paese una Costituzione moderna e democratica.

 

         Pietà per i morti, rispetto dovuto a quanti hanno combattuto in coerenza con i propri convincimenti, sentimenti che non devono portare a confondere le cause, né a cristallizzare le divisioni di allora tra gli italiani.

 

         L'antifascismo fu e resta elemento costituivo dell'alleanza popolare per la libertà e quindi dell'Italia repubblicana.  

          La Costituzione è il frutto principale del 25 aprile.    

 Il patriottismo della Costituzione può incidere per una consapevolezza moderna della nostra identità d’italiani in un'Europa che deve ritrovare se stessa e la propria missione. 

          Il Mediterraneo è diventato il sacrario delle vite e delle speranze stroncate di centinaia di donne, uomini, bambini, in fuga dalle guerre, dalle persecuzioni e dalla fame In cerca di un sogno di vita.

 

         L'Europa si giocando la sua credibilità e il suo stesso futuro: senza solidarietà non è Europa.

          Il destino delle nostre democrazie è affidato a un Continente che non deve mai dimenticare i valori morali e sociali su cui poggia la propria civiltà.

          Un continente la nostra Europa che deve respingere i venti di guerra provenienti da altri continenti e fomentati da personaggi che pare sia avvezzi alla guerra quale gioco.

                 Dobbiamo con forza dire tutti “BASTA CON QUESTO GIOCO ALLA GUERRA".

          I sindacati e le associazioni insieme per un urgente appello di pace.

 Un appello alla civiltà suprema del dialogo, della sua umanità, della sua intelligenza", un appello unitario quello che voglio leggere dei presidenti di ANPI Carlo Smuraglia, di ARCI, Francesca Chiavacci, delle ACLI, Roberto Rossini, e i dei segretari generali di CGIL, CISL e UIL Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

 Leggiamo e apprendiamo di bombe, di grandi eventi nucleari, di raid preventivi. Un irresponsabile e impressionante gioco alla guerra che deve essere subito fermato. Chiediamo con forza alle Istituzioni internazionali, ai Governi del mondo -sottolineano nell'appello - che si metta a tacere l'assurdo di queste intenzioni che porterebbero a effetti disastrosi e di morte già tragicamente vissuti. Facciamo appello alle cittadine e ai cittadini affinché si mobilitino per diffondere il più possibile voci e iniziative di pace, anche in nome della nostra Costituzione che sempre ci ricorda che "l'Italia ripudia la guerra".nti nucleari, di raid preventivi. Un irresponsabile e impressionante gioco alla guerra che deve essere subito fermato. Chiediamo con forza alle Istituzioni internazionali, ai Governi del mondo che si metta a tacere l'assurdo di queste intenzioni che porterebbero a effetti disastrosi e di morte già tragicamente vissuti".

 

 La lotta al terrorismo all'integralismo saranno più efficaci se le nostre istituzioni e le nostre società sapranno sviluppare i principi di autentica laicità, garantendo la libertà religiosa e chiedendo alle diverse comunità di impegnarsi nel rispetto di valori universali condivisi.

 La migliore risposta che si può dare agli attacchi terroristici è costruire un’Europa unita e solidale.

   La democrazia è partecipazione, efficacia delle decisioni, cooperazione per il bene comune, battaglia per la legalità, lotta alla corruzione, lotta contro le mafie e le organizzazioni criminali.

          La nostra democrazia è frutto delle lotte partigiane, del sacrificio di chi si è battuto per il diritto al  lavoro.

          Le istituzioni non esauriscono tutto il bisogno di democrazia necessario, ancor più nella società globale, dove gli spazi delle sovranità nazionali si riducono.

          Occorre aprire i canali per consentire l'impegno attivo, creativo dei cittadini e dei corpi sociali e non ridurlo.

          Il ruolo del sindacato e dei corpi intermedi è necessario in una società come la nostra, dove vi sono troppe disuguaglianze, tante persone sole e che non hanno voce.

          Le condizioni di vita delle persone possono cambiare solo attraverso la via della rappresentanza e della responsabilità, con un cammino collettivo fatto di partecipazione e speranza di rinascita, come avvenne per la liberazione 72 anni fa.

          Per fare in modo che non abbia la meglio il populismo e l’antagonismo sterile, con la concezione dove prevale la logica del più forte sul più debole.

          La festa della Liberazione è un incitamento a tenere la schiena dritta, a essere fedeli a noi stessi.

 

         Viva il 25 aprile. Viva la Repubblica. Viva l'Italia 

 

 

 

 

 

Giovanni Notaro

 

Segretario Generale Aggiunto

 

 

 

Mar09

CENTO ANNI DI DONNE: L’AUGURIO DELLA CISL

Categoria: Notizie - Molise

CENTO ANNI DI DONNE: L’AUGURIO DELLA CISL

La giornata delle mimose celebra quest anno il suo 100°anniversario. Una giornata, quella dell’8 marzo che vuole ricordare ogni anno sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze di cui sono state e continuano ad essere ancora oggetto in tutte le parti del mondo.
Il tema scelto quest’ anno dalla confederazione europea dei sindacati (Ces), è quello della disparità salariale tra uomini e donne, rafforzato dallo slogan “Le donne sono il cuore dell’economia europea”, con l’intento di richiamare ancora una volta l’attenzione delle istituzioni e del Governo su questioni che, oltre a ledere i diritti delle donne nell’immediato ne protrae gli effetti negativi nel tempo.
In media le donne in Europa guadagnano il 17% in meno degli uomini.
Uno dei motivi va da ricercarsi nella difficoltà crescente per le donne di conciliare impegni familiari e professionali, di qui la scelta per molte di loro di optare per formule di lavoro part-time o vere e proprie interruzioni di lavoro, spesso a scapito della carriera. Il gender pay gap resta per questo motivo un tema cruciale nella lotta da parte del sindacato contro le discriminazioni di genere, perché una sua riduzione potrebbe rilanciare da un lato i consumi e l’economia, oltre a colmare il gap pensionistico che vede le donne percepire nel nostro paese una pensione inferiore di circa il 30% rispetto agli uomini.
Come coordinamento donne riteniamo che le istituzioni preposte debbano essere supportate anche dal nostro impegno individuale, sia come cittadini che come sindacalisti, per sconfiggere ogni prevaricazione, lavorando tutti insieme verso un cambiamento culturale. Per questo motivo la nostra Organizzazione ha avviato, a seguito del recepimento dell’accordo quadro europeo sulle molestie e violenza nei luoghi di lavoro, che non sono esenti da forme di violenza, una campagna dal titolo “Together, be happy at work” per la promozione di interventi che ne contrastino il diffondersi.
Ricordiamo che di recente è stato sottoscritto un importante Accordo tra CGIL-CISL-UIL e Confindustria con l’obiettivo di impegnare le parti sociali a promuovere azioni che contrastino la violenza sui luoghi di lavoro e che favoriscano la determinazione di un clima di maggiore rispetto e benessere delle persone cercando di declinarne meglio le forme e creare le basi per portare il nostro impegno su ogni tavolo di contrattazione.
A TUTTE LE DONNE L’AUGURIO DELLA CISL!
La vice coordinatrice CISL Abruzzo-Molise
Annalisa Stefanelli

Mar07

Avviso High Tech business

Categoria: Notizie - Molise

Avviso High Tech business

E' stato illustrato il bando per la misura Avviso High Tech business, al partenariato.
Finalmente è stata l'espressione ad apertura del mio intervento, perchè c'è il primo bando del FESR.
La scheda tecnica raccoglie in sintesi, le finalità e i beneficiari potenziali delle Start Up innovative.
L'obiettivo è di sostenere la creazione di start up innovative ad alta intensità di applicazione di conoscenza, ai fini della valorizzazione economica dei risultati della ricerca e/o dello sviluppo di nuovi prodotti, processi e servizi ad alto contenuto innovativo.
€ 2.000.000,00 a valere sulle risorse POR FESR Molise 2014/2020 Asse I Azione 1.3.1 e la Regione Molise si riserva la possibilità di incrementare la dotazione finanziaria attraverso risorse rinvenienti da altre opportunità.
I piani di impresa devono avere ad oggetto la realizzazione dei programmi di investimento per un importo complessivo di spesa richiesta non inferiore ad Euro 20.000,00 (ventimila).

Un contributo a fondo perduto pari al 50% (cinquanta percento) delle spese ammissibili.
La percentuale di contributo è maggiorata del 10% (dieci per cento) nel caso di start-up innovative la cui compagine, alla data di presentazione della domanda di concessione delle agevolazioni, presenti almeno una delle seguenti caratteristiche:                    

- sia interamente costituita da persone di età non superiore ai 40 anni;                                                                                                                         - sia interamente costituita da donne;                                                                                                                                                      

 - sia interamente costituita da persone di età non superiore ai 40 anni e da donne.

A prescindere dalle caratteristiche sopra indicate, inoltre, la predetta maggiorazione di contributo è applicabile nel caso in cui la compagine sociale preveda la presenza di almeno un/una esperto/a, in possesso di titolo di dottore/ssa di ricerca o equivalente da non più di 6 anni e impegnato/a all'estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio.
Il contributo massimo concedibile per ogni singola istanza non può essere, in ogni caso, superiore a:                                                                                                                - € 100.000 (Euro centomila) nel caso in cui non ricorra l'ipotesi di maggiorazione;
         - € 120.000 (Euro centoventimila) nel caso in cui ricorra l’ipotesi di maggiorazione.

Le domande di agevolazione sono istruite secondo l’ordine cronologico di presentazione. La valutazione è affidata a Sviluppo Italia Molise S.p.A. che, entro 60 (sessanta) giorni dalla data di presentazione della domanda, trasmette al RUP il dossier di valutazione. Il RUP, entro 30 (trenta) giorni dal ricevimento del dossier di valutazione, adotta il provvedimento di ammissione o non ammissione alle agevolazioni.


G.Notaro

Feb08

Segnali positivi per la ripartenza del Molise

Categoria: Notizie - Molise

Segnali positivi per la ripartenza del Molise

Anche nell’ultimo anno i consumi rallentano e il 30% delle famiglie molisane non riesce ad arrivare a fine mese. Ma le note in positive non mancano Il tessuto produttivo del Molise sta reagendo ai colpi della crisi.
Il sistema delle imprese è cambiato. I giovani imprenditori under 35 stanno portando un contributo consistente alla crescita di nuove imprese: quasi 4 nuove aziende su 10 sono giovanili. Una media superiore a quella italiana, che consente alla regione di conquistare il 3° posto nella classifica nazionale.
Nel 2016 rallentano le chiusure di attività imprenditoriali e di conseguenza diminuiscono anche le procedure fallimentari.
Il mondo delle imprese, nei primi 9 mesi del 2016, ha aumentato il volume delle esportazioni del 45% contro lo 0,5% dell’Italia. Un dato importante, eppure non sufficiente a riportare il Molise nei valori precedenti alla crisi.
In un confronto tra le due province molisane è quella di Campobasso che ha un ruolo determinante in questa ripresa economica e produttiva, sia in termini d’incremento di nuove aziende, sia per l’incidenza delle esportazioni dei prodotti verso l’estero.
Nonostante l’economia molisana intraveda diversi segnali di rilancio dell’apparato produttivo, tuttavia i problemi occupazionali si fanno ancora sentire.
Ci sono più assunzioni a termine rispetto a quelle a tempo indeterminato, che sono sensibilmente in calo. In questi mesi la riduzione degli incentivi per le assunzioni ha reso il contratto a tutele crescenti meno attraente. È importante continuare a favorire i contratti a tempo indeterminato, incentivandoli attraverso una riduzione strutturale del costo del lavoro.
Sono lievemente aumentati gli apprendisti ma questa tipologia di contratto di lavoro non viene ancora totalmente valorizzata, anche come strumento di politica attiva, perché favorirebbe la formazione e l’occupazione dei giovani nel mercato del lavoro.
Nel frattempo, il tasso disoccupazione rimane alto. Secondo i dati pubblicati dal Ministero del Lavoro, purtroppo, i nuovi rapporti di lavoro sono in diminuzione rispetto al 2015.
Invece si registra un lieve incremento degli occupati, determinato soprattutto dal settore dei servizi, mentre nell’industria, nell’agricoltura e nel settore dell’edilizia rimane stabile il numero degli addetti.
L’uso dei voucher ha avuto un’impennata negli ultimi anni, è cresciuto nel corso del 2016. Si tratta di uno strumento che fa certamente emergere una parte del lavoro sommerso, ma che deve rimanere esclusivamente nell’ambito del lavoro occasionale. Più che aboliti i voucher vanno riportati alla loro funzione originaria, e in particolare, il loro uso va controllato anche attraverso la contrattazione .
Gli ammortizzatori sociali, in modo particolare le ore autorizzate di cassa integrazione, ordinaria, straordinaria e in deroga, sono diminuiti a causa del riordino normativo che ne limita l'utilizzo. In ogni caso, si riducono sensibilmente le imprese che ricorrono alla cig.
Le politiche attive rappresentano un tassello importante per la ripresa del mercato del lavoro, ma il Governo regionale deve adottare politiche di lungo periodo: sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta. Il Molise ha dei problemi con radici molto profonde. Un sistema d’istruzione che soffoca per la mancanza di finanziamenti, che fatica a garantire un’istruzione di alta qualità e che non trova dialogo con il mondo del lavoro. Un tessuto produttivo che non innova e non investe nella formazione dei giovani, che potrebbero in cambio dare una nuova linfa vitale al sistema economico. Queste sono scelte per un disegno di lungo periodo che deve avere l’ambizione di agire sull’impianto culturale e sociale della Regione.
Riteniamo che le condizioni per favorire quanto affermato ci siano, manca la percezione del risultato che arriva se diamo concretezza alle misure e alle azioni messe in campo.
Domani al Mise c’è un altro incontro con Amadori, GAM e Regione per dare proprio con i numeri la concretezza dei fatti in coerenza con il PRRI, trovate per questa vertenza le giuste soluzioni, possiamo dire di avere nei fatti un quadro di riferimento entro cui operare per tutte le vertenze aperte in Regione.
Siamo pronti a dare il nostro contributo come CISL a tutti i livelli dalle RSU alle federazioni e ai livelli nazionali per concretizzare previo le opportunità create quanto costruito insieme nei vari tavoli, regionali e nazionali.

Gen19

Bilancio regionale Molise

Categoria: Notizie - Molise

Bilancio regionale Molise

Ormai abbiamo tutti la consapevolezza che nei bilanci delle regioni non è possibile appostare somme per investimenti da destinare ad altro che non sia l’ordinaria amministrazione, sappiamo che è diventata consuetudine considerare le risorse dei fondi comunitari non più straordinari ma ordinari.
Il Molise ha visto anche il taglio delle risorse perché regione in transizione, ragione per cui bisogna ottimizzare e finalizzare al meglio le stesse risorse disponibili.
L’approccio della CISL è stato quello di partecipare anche con proposte ai vari tavoli che vedevano man mano la stesura dei piani, dalle aree di crisi e il Patto per il Molise al fine di creare maggiori condizioni e opportunità che potessero favorire al meglio il rilancio produttivo e occupazionale nella nostra regione.
La convinzione principale era ed è, che per uscire da una crisi sistemica quale questa, le maniche bisogna rimboccarsele tutti e mirare a un solo obiettivo: tirare fuori il Molise da questa situazione, per noi il nostro futuro e quello dei nostri figli, ognuno per la propria parte e nel proprio ruolo.
Questo dovrebbe essere il luogo, dove verificare quanto concertato, mentre si ravvisa che tutti gli atti sono già deliberati, i margini operativi di modifica pochi e quindi l’audizione rischiano di costituire solo un’azione proforma.
Tuttavia per rispetto proprio del mio ruolo di rappresentanza dei tanti lavoratori e pensionati che ancora vogliono credere che questa regione può farcela, non mi limito a semplici affermazioni ma qualche considerazione nel merito la voglio esprimere proprio in continuità con quanto precedentemente affermato.
Contesto
Il DEF 2016 si confronta con un CONTESTO EUROPEO E GLOBALE divenuto più problematico per il rallentamento delle economie emergenti e per l’incapacità dell’area euro di produrre uno sviluppo endogeno. Le pesanti spinte deflazionistiche contrastate dalla politica monetaria ultraespansiva della BCE, frenano gli investimenti che si produce una bassa crescita dei prezzi accrescendo l’onere dei debiti pubblici e privati. Aumentano i rischi di implosione del progetto europeo che vive una fase drammaticamente regressiva, ciò nonostantel’economia italiana cresce dello 0,7 per cento e per il molise si rileva una crescita del 2,9 per cento.
Il Governo spiega questo quadro un po’ più positivo con l’accelerazione della produzione industriale e degli investimenti all’inizio del 2016 e con una politica economica che resterebbe orientata al sostegno dell’attività economica e dell’occupazione.
Anche per il Molise si può ravvisare questo quadro, con la stessa analisi, considerando che la crescita industriale è marcata nel basso Molise effetto dell’Automotive e delle industrie chimiche.
In sintesi è POSITIVA LA DIREZIONE DI MARCIA e gli intenti espansivi della manovra finanziaria Regionale con le misure previste per la nuova programmazione, ma bisogna stare attenti che l’eccessiva FRAMMENTAZIONE delle stesse misure, rischia di non portare ad una ripresa più robusta delle attività industriali su tutto il territorio regionale.
Vedremo nel corso di quest’anno gli effetti delle misure prese in materia con l’ultima legge di stabilità (superammortamento e credito d’imposta per il sud), unite a quelle delle aree di crisi e come detto della nuova programmazione con l’effetto dei bandi.
Altra considerazione riguarda le casse integrazioni rilevate in calo, da non valutare come aspetti positivi, veri in parte per quanto detto per il basso molise, ma evidentemente calo dovuto anche alla trasformazione dello stesso strumento per via di effetti normativi e per gran parte per esaurimento dei periodi previsti degli stessi a favore delle imprese.
Anche per questo il 2017 è l’anno di verifica della strutturazione dei dati e si spera ovviamente nel trend positivo se ripartono anche gli investimenti privati, pur se come affermato in varie sedi anche ultimamente dal direttore di Invitalia, sostenuti da intervento pubblico se ritenuti validi.
La Crescita
Nel MEZZOGIORNO si rilevano le peggiori condizioni di crescita, ma con alcuni interventi positivi: il recupero pressoché totale dei finanziamenti comunitari (2007-2013), il miglioramento nella gestione dei fondi e l’istituzione della Cabina di regia
per il Fondo sviluppo e coesione, la crescita dell’occupazione attribuibile prevalentemente all’esonero contributivo, la definizione del Masterplan per il Mezzogiorno e l’effetto positivo previsto derivante dall’applicazione delle clausole di flessibilità per gli investimenti che dovrebbero rendere possibile il prolungamento per il Sud della decontribuzione.
La CISL, pur riscontrando qualche passo positivo ritiene che manchi una VISIONE COMPLESSIVA dello sviluppo del Sud e perdurino i ritardi del Masterplan, in un contesto nazionale che ha compreso che riparte l’Italia se riparte il sud.
Queste condizioni rallentano ovviamente il Molise per cui occorre, che ognuno per il proprio ruolo solleciti con urgenza la definizione dei 15 piani di investimento per le regioni e le città del Sud che sostanziano il Masterplan; completare e qualificare i progetti finanziati dalla precedente programmazione e avviare rapidamente la spesa dei fondi 2014-2020.
Insomma bisogna fare in modo che il Masterplan rappresenti davvero quell’accellaratore di spesa e su progetti immediatamenti cantierabili e soprattutto utili, missione per cui è nato.
Va, inoltre, definito meglio il ruolo attivo e partecipato del parternariato sociale, dove la Cabina di regia deve essere un luogo vero di confronto.
E’ necessario accellare i bandi, con l’FSE siamo l’unica regione che ancora non parte, la stesura del POR per il FESR va fatta in tempi brevissimi, anche se è condivisibile farla al fine di ottimizzare al meglio le risorse disponibili con quelle delle aree di crisi e dei PON nazionali.
Il mercato del lavoro
Il Def prevede l’alternanza obbligatoria SCUOLA/LAVORO negli ultimi tre anni della scuola superiore per gli istituti tecnici e professionali (400 ore) e per i licei (200 ore), opportunità necessaria che deve appartenere ad una filiera virtuosa che incrociata con le opportunità di garanzia giovani, deve creare una vera porta di accesso al mondo del lavoro, per cui si valuta positivo il prolungamento del progetto Garanzia giovani.
Il repertorio delle professioni deve avere la valenza di una banca dati utile per il mercato del lavoro, incrociando domanda e offerta, anche in virtù delle politiche attive da attivare in regione al fine di favorire questo processo.
La strutturazione a regime del personale atto a eplicare questa funzione , dai CPI agli operatori della formazione va motivato con la loro stabilizzazione quale condizione necessaria per svolgere al meglio proprio un ruolo propositivo e necessario per affrontare le situazioni, e le soluzioni di alcune vertenze vanno in questa direzione.
Va sostenuto il percorso da un ruolo attivo del partenariato sociale che rimuova sul territorio le condizioni negative che ne precludono una vera partenza con un
impegno propositivo mirato a creare formazione utile ad un lavoro di qualità con competenza e professionalità.
Le misure appostate, ovviamente affiancate da quelle dell’FSE, sono appropriate per una fase di start up, quale questa, ma è ovvio che l’impegno deve essere quello di intervenire immediamente a rimodulare e asostenere le misure che funzionano diversamente dalle altre.
L’impegno sindacale a livello nazionale con il governo ha contribuito nel creare condizioni di accompagnamento alla pensione con l’APE, rimuovendo alcuni ostacoli della Fornero, ripristinando alcune leve utili a rendere il mercato del lavoro più dinamico.
La riforma restituisce ai lavoratori più anziani la possibilità di accedere anticipatamente al pensionamento e ai giovani maggiori opportunità di ingresso nel mercato del lavoro, perché l’attuale rigidità dei requisiti pensionistici ostacola la crescita del tasso di attività dei giovani e riduce le prospettive stesse della sostenibilità del sistema pensionistico dal lato delle entrate contributive.
Ciò va comunque sostenuto nei percorsi di politiche attive, per cui si condividono le scelte basate sulle misure di accompagnamento all’esodo.
Altresì l’opportunità di prolungare alcune tipologie di ammortizzatori nelle aree di crisi, vanno nella direzione di avere tempi di attuazione da parte degli investirori per attuare i piani di rilancio e far centrare gli obiettivi di ricollocazione, sostenuti anche da bonus occupazionali quali doti individuali dei lavoratori stessi.
Altra valutazione positiva riguarda le misure per l’autoimpiego, che va rafforzata per i vari settori, accompagnata da percorsi di qualificazione o riqualificazione nell’ambito delle politiche attive stesse.
In sintesi si condividono le politiche per l’impiego, ma è necessario concertare meglio la loro fruibilità individuale.
Pubblico Impiego/Sanità
La novità di rilievo rispetto alle politiche sul PUBBLICO IMPIEGO è l’intesa sul rinnovo del contratto. ma lascia delusi la visione ancora meramente finanziaria del lavoro pubblico, visto che non sono previsti investimenti almeno per affrontare i crescenti problemi di riqualificazione in occasione di mobilità e riorganizzazione che anche il confermato blocco del turn-over sta ponendo. Al contrario, ogni elemento quali mobilità, blocco del turn-over, finanziamento dei rinnovi contrattuali, sono presentati nell’ottica di un presunto positivo decremento di spesa che la CISL non condivide.
La riforma incompiuta riferita all’abolizione delle province, ha di fatto aggravato la situazione, impedendo di completare gli organici e creando preoccupazioni su tutto il territorio, serve accelerare i processi e completare il lacoro svolto nell’osservatorio.
È preoccupante la previsione del DEFR di una RIDUZIONE DELLA SPESA SANITARIA, pur se condivisa la necessità dettata dal piano di rientro, riteniamo sia percorribile una strada che veda con un impegno comune, abbattere gli sprechi e le inefficienze e utilizzare le risorse derivanti per la stabilizzazione dei precari, i quali spesso ricoprono ruoli fondamentali.
Tassazione locale
Manca anche in questo DEFR l’impulso alla riduzione della tassazione regionale che è tra le alte, utile a riportare risorse nelle tasche delle famiglie, anche al fine di dare nuovi impulsi ai consumi, non c'è crescita senza domanda e questa può crescere solo in presenza di un aumento del reddito disponibile dei cittadini.
La pressione fiscale nel nostro paese non è alta allo stesso modo per tutti. I dati sulla progressiva concentrazione dei redditi e della ricchezza, ovvero sull'AUMENTO DELLE DISEGUAGLIANZE, lo stanno a dimostrare. Un sostegno alla domanda passa anche tramite una diversa redistribuzione del carico fiscale.
Riteniamo sia necessario mettere in atto un confronto che porti a trovare soluzioni atte ad affermare principi di progressività e non proporzionalità per le aliquote regionali, serve sempre ricordare che il Molise è la regione con la tassazione più alta in Italia. Bisogna rivedere il criterio dei ticket per le prestazioni sanitarie, che da una parte penalizzano il cittadino di costi a fronte di prestazioni spesso inadeguate, dall’altra danneggiano l’erario perché alcune prestazioni costano meno senza ricetta, vedi le analisi, anche in questo caso si ritiene che necessiti un confronto che porti sia alla riduzione del costo del ticket con criteri di progressività fino ad azzerarlo nei casi di cittadini con precarie condizioni economiche.
Welfare e SIA
Osserviamo tuttavia che la revisione deve è coerente con l’idea complessiva di welfare che si intende realizzare nella nostra regione ma si ritiene che le risorse destinate in bilancio sono poche rispetto all’esigenza reale dei cittadini.
Le linee di aiuto sono coerenti, ma va effettuato un monitoraggio reale costante che tenga conto dei continui mutamenti delle varie situazioni familiari.
I percorsi devono essere finalizzati alla reale inclusione, ed evitare ove possibile che il tutto sia solo un intervento lenitivo temporaneo.
In alcuni casi le famiglie reggono ancora con qualche forma di sostegno al reddito, misure ormai in esaurimento.
La riforma sanitaria sanitaria, impone che vi sia una reale integrazioni dei servizi sanitari con quelli socio sanitari e con una ampia diffusione sul territorio, che tenga
conto dei tanti fattori che incidono negativamente verso i soggetti più deboli e gli anziani, sia economici che di mobilità.
La CISL non si è appassionata al dibattito sanità pubblica o privata, per noila sanità deve essere di qualità e con la distinzione dei vari servizi, per evitare le cosiddette inappriopatezze, resta comunque il nodo che i ticket costano più della prestazione stessa e che sempre meno si ricorre a forme di cura, quando si è indigenti.
Trasporti
La mobilità è un tema delicato che investe sia le persone anziane come anche i lavoratori e i giovani della regione, soprattutto per le aree interne.
Siamo favorevoli alla gara unica, tema che è trascinato nel tempo, a patto che tenga conto della drammatica situazione interna che sta favorendo lo spopolamento di quelle aree, dove anche nel DEFR si vuole che rimangano vitali dal punto di vista residenziale e occupazionale.
Non può prevalere una semplice logica d’impresa e bisogna tenere conto delle varie situazioni territoriali.
Si ribadisce la nota critica sul Testo:
Art.6 (Modifiche alla legge regionale 18 aprile 2014, n.11) b) All’art.35, dopo il comma 4, è aggiunto il seguente:
“5. I Comuni adottano l’aumento del 35% delle tariffe dei titoli di viaggio entro sessanta giorni dalla pubblicazione della presente legge. Ai fini dell’applicazione del precedente comma 4) il computo dei maggiori proventi tariffari è fatto sulla base degli incassi dichiarati nei bilanci delle aziende esercenti il trasporto urbano, a partire dall’anno 2014”;
c) All’art.36, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente comma:
“4. Entro sessanta giorni dalla pubblicazione della presente legge, la Regione convoca la Conferenza di servizi con gli EE.LL. e propone il progetto di aggregazione dei servizi urbani dei comuni di cui al comma 1) dell’art.35 con i rispettivi comuni limitrofi”. Gli ambiti territoriali così definiti devono dotarsi di una nuova rete integrata dei servizi minimi di trasporto, definendo il costo da porre a base di gara.
La Giunta regionale approva , a norma della L.R. 19/2000, la nuova rete dei trasporti urbani dei Comuni aggregati e il costo.
Ai Comuni che non pubblicheranno il bando di gara ad evidenza pubblica entro i novanta giorni successivi all’ approvazione della nuova rete e del relativo costo da parte della Giunta regionale, è operata la decurtazione del 30% del contributo regionale riferito all’anno 2014. d) All’art.47 comma 2 il periodo “finalizzata all’efficientamento del servizio al fine dell’inserimento della clausola di cui all’art. 19, comma 4, del D.lgs. 19 novembre 1997 n.422” è sostituito dal seguente: “al fine di garantire alle aziende la copertura dei costi effettivi più un margine di utile, determinato ai sensi della normativa comunitaria in materia. In ogni caso vanno evitate sovra compensazioni”.
Art.7 (Modifiche alla legge regionale 20 agosto 1984 n.19)
1. All’art.28 bis della legge regionale 20 agosto 1984 n.19 (Norme in materia di trasporti di competenza regionale – Deleghe) sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 7 bis è sostituito dal seguente: “7 bis: al pagamento delle tessere di libera circolazione, rilasciate ai sensi degli art.28 e 28 bis, si provvede attraverso la erogazione di un contributo forfettario annuo pari ad euro 350.000,00 ogni mille tessere. Il contributo è rivalutato annualmente dall’indice ISTAT programmato. A tal fine saranno utilizzate le risorse stanziate sul capitolo di spesa 19405, UPB 615, del bilancio regionale (funzionamento servizi mobilità su gomma e ferro). Il predetto sistema di pagamento sarà valido fino alla introduzione della bigliettazione elettronica e al rilevamento dell’effettivo utilizzo delle tessere di libera circolazione”
3) le parole “ai fini della medesima ripartizione, le percorrenze dei servizi urbani attualmente in vigore sono maggiorate del 30%” sono sostituite dalle seguenti “ai fini della ripartizione del fondo di cui al comma 7) per i servizi urbani è computato solo il numero di tessere emesso in ambito comunale. Le percorrenze chilometriche sono aumentate del 30%
Art.8 (Mobilità) 1. Fermo restando l’ammontare chilometrico della rete dei servizi minimi, approvata con D.G.R. n. 972 del 01/12/2012 da porre a base di gara, la Giunta Regionale è autorizzata ad istituire, in via provvisoria e fino all’aggiudicazione della gara, nuovi servizi per un ammontare complessivo non superiore a bus*Km 1.500.000,00 ove se ne ravvisi la indifferibile necessità di carattere pubblico.
Osservazione:
Si ravvisano aumenti di tariffe a carico dei cittadini e kilometrici a favore delle aziende di trasporto, senza un disegno generale che indichi in quale ottica si vuole andare per garantire un servizio efficiente, in maniera particolare per le aree interne, attento alla mobilità delle persone e quale garanzia occupazionale, la stessa utilizzata spesso come arma di ricatto per esigere sempre più da mamma regione. Si può attuare un servizio migliore con minori costi e maggiore occupazione.
Partecipate
Bene alcune soppressioni di enti e accorpamento di funzioni dirigenziali, sono ciò che andava fatto. Non riscontriamo comunque alcune decisioni riferite alla riduzione di costi, vedi Molise Dati è trasformata giuridicamente in società consortile ma sui costi dei dirigenti, non c’è ancora dato sapere. Sostenere 5 dirigenti al costo di 1.500.000 €, in una società di 34 dipendenti e 15 precari con un costo complessivo di 4.300.000 €, non è ETICAMENTE e ECONOMICAMENTE sostenibile, la riduzione dei costi non può avvenire tagliando i precari e il taglio vero doveva avvenire prima ancora che intervenisse questa legge che di soppiatto rischia di tagliare tutto indiscriminatamente.
La dismissione delle partecipate, come rappresentato anche nelle fasi delle vertenze, in particolare nei casi rilevati di mal gestione, non può determinare effetti che ricadono solo sul personale, che di gestione non aveva responsabilità.
La Centrale unica di committenza va bene e nella direzione giusta, così com’è necessario fissare i costi standard, il nuovo codice degli appalti deve poter rappresentare davvero il cambiamento.

Dec30

Commissione Regionale Tripartita

Categoria: Notizie - Molise

 Commissione Regionale Tripartita

nella Commissione Regionale Tripartita tenuta in data 20 dicembre 2016, si è stabilito di procedere all’erogazione di trattamento di Cassa Integrazione e Mobilità in Deroga, con modalità di seguito riportate che fanno parte delle istruzioni operative pubblicate nel BURM.
La CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI IN DEROGA, sarà accordata in favore dei lavoratori delle imprese di cui agli articoli 2082 e 2083 del codice civile con unità produttive ubicate nella Regione Molise:

 per un periodo massimo di 3 MESI nel caso abbiano già beneficiato del trattamento di CIG in deroga nel corso del 2016;
 per un periodo massimo di 6 MESI nel caso di richiesta di prima concessione del trattamento.

Il trattamento di integrazione salariale in deroga alla normativa vigente può essere concesso ai lavoratori subordinati, con qualifica di operai, impiegati e quadri, ivi compresi gli apprendisti e i lavoratori somministrati, subordinatamente al possesso di una anzianità lavorativa presso l'impresa di almeno dodici mesi alla data di inizio del periodo di intervento di cassa integrazione guadagni in deroga, che sono sospesi dal lavoro o effettuano prestazioni di lavoro a orario ridotto per contrazione o sospensione dell'attività produttiva per le seguenti causali:

 situazioni aziendali dovute ad eventi transitori e non imputabili all'imprenditore o ai lavoratori;
 situazioni aziendali determinate da situazioni temporanee di mercato;
 crisi aziendali;
 ristrutturazione o riorganizzazione.

In nessun caso il trattamento di cui alla lettera A può essere concesso in caso di cessazione, in tutto od in parte, dell'attività di impresa.

La Regione Molise effettuerà la verifica dell’effettivo utilizzo degli strumenti previsti dalla legislazione
ordinaria per le sospensioni (CIGO e CIGS) mediante specifica richiesta telematica ai competenti uffici dell’INPS.

LA MOBILITÀ IN DEROGA prevede la durata di 5 mesi, con un periodo di ulteriore 2 mesi per la zona riconosciuta per l’area di crisi complessa.


La Mobilità in deroga può essere richiesta dai soggetti in possesso dei seguenti requisiti:

 Essere disoccupati ai sensi del D.lgs.150/2015;
 Essere in possesso dei requisiti di anzianità aziendale e lavorativa di cui all'art. 16, com. 1 della L. 223/91;
 Essere privi di altra prestazione legata alla cessazione del rapporto di lavoro;
 Con prestazione di Mobilità ex legge 223/91, scaduta o in scadenza nel periodo tra il 1 gennaio 2016 e il 31 dicembre 2017.


Fermi questi requisiti vi sono le 2 opzioni per la durata:

a) Essere stati licenziati da un’unità produttiva ubicata in un Comune della Regione Molise, prevede il trattamento di Mobilità in deroga concesso per un periodo massimo di 5 MESI.

b) Essere stati licenziati da un’unità produttiva ubicata in un Comune compreso nell’Area di crisi industriale complessa come da DGR. N. 125 del 23 marzo 2016 e s.m.i.; prevede il trattamento di Mobilità in deroga concesso per un periodo massimo di 7 MESI.


Le procedure di attivazione per la concessione della Mobilità in deroga, prevedono che i lavoratori
di cui alle lettere B) possono presentare domanda di concessione del trattamento in deroga attraverso procedura on-line (sul Portale www.inps.it con l’utilizzo del PIN dispositivo), per il tramite del patronato INAS CISL:
 Entro il 31 dicembre 2016, nel caso di prestazione di Mobilità ex legge 223/91, scaduto o in scadenza nel periodo tra il 1 gennaio 2016 e il 31 dicembre 2016;
 Il giorno successivo alla scadenza della prestazione di Mobilità ex legge 223/91, nel caso di interventi che hanno inizio e termine nel 2017.

La modulistica è disponibile al seguente indirizzo: [ http://www.regione.molise.it ]www.regione.molise.it


Interventi di Politiche attive

Ai lavoratori destinatari dei trattamenti in deroga, si applica quanto previsto dal D.Lgs. 150/2015 in materia di Politiche Attive.

Dec21

Inizia la sfida per il rilancio della Filiera Avicola Molisana

Categoria: Notizie - Molise

Inizia la sfida per il rilancio della Filiera Avicola Molisana

La firma del decreto di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria è arrivata, anche in tempi rapidi, mettendo in sicurezza i 280 lavoratori della GAM, così com’era stato annunciato nella riunione tenuta al MISE, numero cronologico uno, di una causale nuova per tipologia.
Tutto è il risultato ma soprattutto merito del lavoro di concerto fatto sul territorio, dal sindacato, dalla struttura tecnica regionale, dall’Amministratore della GAM Berchicci, e in particolare dal Governatore Frattura e dall’Assessore Veneziale.
Si toglie un motivo di preoccupazione ai lavoratori e si dà un anno in più per il rilancio di tutta la filiera in una condizione, dove i tempi sono la preoccupazione maggiore.
Da rilevare e apprezzare anche la sollecitudine con cui ha operato il sindacato con la procedura della GAM in particolare dal liquidatore D’Elisa, che tra ieri e oggi ha visto, di fatto, consegnare gli assegni ai dipendenti nella misura del 53% del credito vantato, permettendo in questa fase critica di far fare a loro e con le proprie famiglie un sereno Natale.
Questi risultati dimostrano che nel territorio si sta facendo tutto quanto necessario per favorire il rilancio della filiera, creando una rete tra i vari soggetti che presta attenzioni sia alla concretezza dell’immediato, con le forme di sostegno al reddito, che le condizioni per creare la vera ripartenza con il nuovo imprenditore che è Amadori.
Oggi in Tripartita riunita dopo un po’ di tempo, si appronterà il percorso per le politiche attive del lavoro, per il piano regionale necessario per centrare gli obiettivi di ricollocazione, in coerenza con quanto previsto per l’area di crisi e nel PRRI.
A questo punto si può chiudere anche l’accordo di programma sull’area di crisi complessa, per mettere un altro tassello importante che aggiunge certamente sostanza e criteri per gli investitori e i lavoratori.
Domani si entrerà nel concreto con il Contratto di sviluppo che sarà siglato al MISE con Amadori e la Regione Molise. Finalmente un bel passo avanti che ci mette nelle condizioni di operare nei tempi che le scadenze rappresentano, con punti fermi e speranzosi che tutto il lavoro fatto e quello da fare, abbia gli esiti attesi.
La sfida complessiva vede nel rilancio della GAM e il centrare gli obiettivi, un banco di prova fondamentale per tutto il processo di reindustrializzazione delle aree maggiormente colpite dalla crisi.
I tempi sono certamente una nostra preoccupazione, che si deve trasformare in lavoro con un impegno costante che permetta di portare a casa i risultati, continuando con questo metodo che parte dal territorio e con caparbietà si rivolge ai livelli superiori portando concretezza.
Per questa ragione riteniamo ora più che mai indispensabile riaprire sul territorio il confronto per dare continuità alle tante cose discusse ai tavoli, cominciando a ragionare adesso con atti concreti alla mano. La Regione nel suo ruolo, a sostegno di una vertenza complicata che non è solo sindacale e che comincia a far intravvedere spiragli per il futuro.
Adesso inizia la sfida vera, Amadori è una garanzia che vedrà nel confronto la CISL, la FAI e tutte le RSU della GAM, pronti ognuno a esercitare il proprio ruolo per l’interesse di tutta la filiera.
Questo è il migliore augurio che possiamo rivolgere ai tanti lavoratori i quali credono che ciò sia possibile.


Giovanni Notaro Segretario Generale Aggiunto

Nov29

Una settimana di risultati per il sindacato che contratta

Categoria: Notizie - Molise

Una settimana di risultati per il sindacato che contratta

La settimana scorsa ha visto la sigla del CCNL Metalmeccanico, successo ottenuto dopo una lunga fase di lotta e di concertazione, fino a poco fa impensabile come successo, il risultato è un contratto per alcuni aspetti innovativo sia per la parte normativa sia per quella economica.
L’incontro di venerdì CGIL CISL e UIL, le rispettive Federazioni con il Governo ha avuto un’evoluzione positiva per il rinnovo del contratto del pubblico impiego con un’intesa che porterà 1,7 miliardi di euro nelle tasche dei lavoratori pubblici con aumenti non inferiori agli 85 euro, si auspica una chiusura dell’accordo stesso in tempi brevissimi.
L’annuncio di Marchionne, che rilancia la produzione dello stabilimento di Cassino che porterà 1.800 assunzioni l’anno prossimo, la ricaduta sarà positiva per lo stabilimento di Termoli che fornirà i motori, quindi incremento produttivo con ricadute occupazionali importanti.
A Roma è stato firmato l’esame congiunto per la cassa integrazione della GAM, ponendo fine a una preoccupazione per i lavoratori sulla concessione della stessa, adesso monitorare i tempi, pressare per l’approvazione definitiva e se necessario attivarsi per l’anticipo da parte delle banche, con i modi già sperimentate nel passato. La regione in tale sede ha annunciato il piano regionale per le politiche attive e passive per i lavoratori della GAM, previo quanto previsto nel PRRI e cioè auto impiego, dote individuale per la ricollocazione e incentivi all’esodo con accompagnamento alla pensione.
L’approvazione nella legge di stabilità delle misure sulla previdenza con risorse pari a circa 7 miliardi di euro, ove attraverso l’APE (anticipo pensionistico a 63 anni) si permetterà a molti lavoratori di accedere prima del tempo alla pensione soprattutto con le modalità dell’APE Social.
Adesso si attende l’incontro con Amadori per definire il contratto di riferimento per la Filiera Avicola Molisana a loro già assegnata, con la verifica del piano industriale al fine di capire i tempi di attuazione e gli obiettivi di ricollocazione, incontro da noi richiesto prima dell’incontro al MISE già fissato per il 16 dicembre, data dove si spera si siano concluse tutte le fasi per gli atti necessari all’acquisizione.
Sabato a Termoli l’incontro tra il Governatore, la giunta e i lavoratori dello Zuccherificio con l’impegno di attivare le procedure per l’inserimento dei lavoratori nei percorsi di formazione e riqualificazione tesi alla loro ricollocazione.
Si è definito l’avvio del percorso per gli Operatori della Formazione iscritti all’albo che in questa settimana dovrebbero iniziare la loro attività presso l’Agenzia Regionale di Molise Lavoro, necessaria e propedeutica, integrata ai centri per l’impiego, per la profilazione dei lavoratori e per quanto necessario per le politiche attive, su tutto il territorio regionale e in particolar modo nelle due aree di crisi.
A questo punto riteniamo sia necessario completare il lavoro avviato in cabina di regia per l’area di crisi al fine di chiudere l’accordo di programma, per il pezzo che riguarda le politiche a favore della ricollocazione dei lavoratori, con regole chiare per tutti. Bisogna conoscere ed entrare nel merito delle manifestazioni d’interesse pervenute a Invitalia per tarare le politiche formative in regione, mirate alle reali esigenze delle imprese che investono nella nostra regione e in quelle aree.
Siamo pronti e fiduciosi, con la voglia di chiudere sempre le settimane come questa passata, che attraverso la contrattazione hanno portato risultati ai lavoratori con benefici economici, necessari alla reale ripresa della nostra regione.
Giovanni Notaro Segretario Generale Aggiunto

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