"La crisi occupazionale ed economica che stiamo vivendo sta accompagnando anche il fenomeno della 'disertificazione bancaria'

Pubblicato il Mercoledi, 15 GIUGNO 2022

"La crisi occupazionale ed economica che stiamo vivendo sta accompagnando anche il fenomeno della 'disertificazione bancaria' : una riduzione della  capacità finanziaria e disincentivazione al credito e un sistema  creditizio che sta lasciando progressivamente  quei territori ed attività maggiormente rischiosi o comunque meno redditizi con l'intento di preservare il proprio conto economico".
Ne ha parlato oggi #9giugno il Segretario Generale, Giovanni Notaro, Segretario Generale, della Cisl AbruzzoMolise, al Convegno  #CgilCislUil e Fisac Cgil-First Cisl - Uilca Uil "L'uguaglianza possibile le banche nei Comuni del futuro"

Oggi l'Abruzzo ne conta 429 sportelli, nel 2010 ne erano 701. Sono stati chiusi 272 sportelli.
I comuni serviti da almeno uno sportello bancario sono passati dai 171 comu i agli attuali 126 su 305 comuni abruzzesi. La crisi e la trasformazione del sistema bancario hanno causato perdita di posti di lavoro, meno 1.734 occupati a cui si sommano altri 300 lavoratrici e lavoratori degli addetti ai servizi. I comuni serviti da almeno uno sportello bancario erano 171 su 305, oggi ne abbiamo solo 126.

'Deve essere salvaguardata la biodiversità bancaria e assicurativa perché la storia ci insegna che non esistono modelli bancari vincenti. E’ indispensabile tutelare il localismo bancario. Le crisi e le trasformazioni del sistema bancario devono essere governate da un tavolo di confronto con la Regione Abruzzo sul tema del Credito, attraverso l’Osservatorio sul Credito costituito da Istituzioni, Imprese e Sindacati. Una politica del credito condivisa per indirizzare gli impieghi destinati a imprese e famiglie, rilanciando l’economia dell’Abruzzo in modo sostenibile ed innovativo, e capace di mettere al centro e valorizzare le Lavoratrici e Lavoratori del settore.
Solo con il ricorso al risparmio privato possiamo generare investimenti. Un aspetto da non trascurare sono i 1.183 miliardi di euro sui conti correnti delle famiglie. Perché non incentivare il risparmio con garanzia totale dei loro investimenti con limiti di ammontare e tempo."
"Ulteriori chiusure di sportelli annunciati da piani d'impresa ci preoccupano perché siamo la popolazione più vecchia d’Europa, con basse competenze digitali, e un sistema produttivo, caratterizzato da piccole e medie imprese che rischiano di essere tagliate fuori dal sistema economico. Per cambiare rotta è necessario puntare sulla partecipazione dei lavoratori, in accordo con l’articolo 46 della Costituzione, attraverso forme di partecipazione finanziaria volontaria, strutturata, ricorrente e incentivata. I fondi del Pnrr, da soli, non sono sufficienti bastano: serve uno shock da investimenti privati."

 


 

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