6 Febbraio Giornata Mondiale contro le mutilazioni genitali serve cultura e mobilitazione anche a livello periferico

6 Febbraio Giornata Mondiale contro le mutilazioni genitali serve cultura e mobilitazione anche a livello periferico

La Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, indetta dall’ONU nel 2003, è un momento di riflessione che coinvolge e riguarda tutti, si presenta come una delle grandi questioni irrisolte del nostro tempo e denota quanto sia complicato e difficile costruire un'efficace politica internazionale di prevenzione e di sanzione di un fenomeno tanto arcaico ed intollerabile. Le mutilazioni genitali femminili(MGF), sono pratiche tradizionali che vengono eseguite principalmente in 28 paesi dell'Africa sub-sahariana, per motivi non terapeutici. Tali pratiche ledono fortemente la salute psichica e fisica di bambine e donne che ne sono sottoposte. L'Organizzazione Mondiale della Sanitàha stimato che siano già state sottoposte alla pratica 140 milioni di donne nel mondo, e che 3 milioni di bambine siano a rischio ogni anno, segnalando il dato più alto in Europa, con circa 500mila casi.

Per quanto attiene alla questione delle mutilazioni,il governo italiano ha messo in atto una politica di prevenzione e contrasto del fenomeno, con un’intesa tra ministero della Salute, Istruzione ed Esteri. Il Parlamento italiano, ha emanato la legge 9 gennaio 2006, n. 7, per  tutelare la donna dalle pratiche di mutilazione genitale, in attuazione degli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione e di quanto sancito dalla Dichiarazione e dal Programma di azione adottati a Pechino il 15 settembre 1995 nella quarta Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne. Le Donne della CISL non sono meno sensibili a tale brutale fenomeno, infatti sono impegnate da tempo su questo tema che hanno cominciato ad affrontare compiutamente e sistematicamente nell'ambito della  Piattaforma contro la violenza ed attraverso la Campagna di informazione e sensibilizzazione nei luoghi di lavoro, avviata ormai nel 2011. Ma non basta, crediamo che il sindacato debba e possa fare di più, specie a livello locale, nei territori e nei luoghi di lavoro, ma la portata del fenomeno richiede un coinvolgimento forte di tutti, serve un cambiamento culturale. In questo senso politica, scuola e istituzioni possono dare un forte contributo promuovendo campagne che facciano conoscere il fenomeno sensibilizzando l’opinione pubblica e mettendo in pista politiche di tutela per le donne e i bambini, purtroppo ancora oggi soggetti deboli, specie in quelle zone grigie dove alberga miseria e ignoranza, non solo tra gli immigrati ma anche nelle nostra terra e nelle nostre periferie. Questa giornata è un’occasione di riflessione, ma può essere anche e soprattutto una giornata per  avviare un percorso di cambiamento, troppo spesso solo narrato e mai praticato.

 

  • Concetta Gizzone
  • Coordinatrice Donne SST Cisl Campobasso
  • Coordinatrice Donne FIM CISL Abruzzo Molise

Condividi su...

La CISL AbruzzoMolise si sta adeguando al Regolamento Europeo 2016/679 in materia di protezione dei dati personali. Piu informazioni. Accetto i cookies da questo sito. Accetto