"Più lavoro e più sviluppo per l'Abruzzo"

Poco meno di 5 mila persone, lavoratori, disoccupati, giovani, precari, donne, immigrati e pensionati, sono scesi in piazza per chiedere lavoro e sviluppo alla classe politica regionale impegnata in questi giorni in campagna elettorale per le prossime elezioni. "Più lavoro e più sviluppo per l'Abruzzo" è lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per la manifestazione unitaria che si è snodata per le vie della città di Lanciano con un corteo partito da piazzale Cuonzo fino ad arrivare in piazza della Repubblica dove è stato allestito un palco.

Sandro Del Fattore – Leo Malandra – Michele Lombardo, i tre Segretari Generali, dal palco della manifestazione regionale, hanno presentato le loro richieste alla Regione e alle istituzioni nazionali affinché i problemi occupazionali e lo sviluppo tornino ad essere temi centrali nelle scelte politiche.

L’Abruzzo ha bisogno di riagganciare la ripresa, oggi ancora debole. L’Istat segnala  una netta ripresa degli occupati nel terzo trimestre 2017 dopo due trimestri problematici.  Le altre stime sono tutte positive.  Aumenta il tasso  di occupazione, aumentano gli attivi, scendono i disoccupati ed i lavoratori inattivi e scoraggiati. Sono tutti segnali di ripresa ma  il dramma lavoro è dietro l’angolo - denunciano Cgil-Cisl-Uil Abruzzo –perché, anche se i livelli occupazionali sono rientrati sui valori pre-crisi, il 70% dell’occupazione è purtroppo precaria. L’Osservatorio dell’INPS ci dice che crescono tutte le tipologie contrattuali precarie (a termine, stagionale, apprendistato), e rallenta il solo tempo indeterminato.  Il mercato del lavoro regionale offre più occasioni  ma non è ancora lavoro stabile! L’apparato produttivo rimane in sofferenza: mentre nel  resto del Paese il ricorso alla cassa integrazione è praticamente crollato (-40%), in Abruzzo si registra una diminuzione poco rilevante: solo - 13%, rispetto all’anno scorso. Le imprese, per evitare i licenziamenti, continuano sempre di più a ricorrere allo strumento contrattuale della solidarietà, che risulta in crescita.

Il mondo imprenditoriale continua ad avere problemi, come più volte hanno segnalato le Associazioni datoriali: negli anni scorsi le grandi imprese hanno registrato uno sviluppo grazie al buon andamento delle esportazioni che, nei primi 9 mesi, del 2017continuano a crescere ma lentamente rispetto ad una media nazionale che supera il 7%. Crescono di più L’Aquila e Teramo, rallentano Pescara e soprattutto e la provincia Chieti, che tuttavia, da sola, continua a rappresentare oltre i 2/3 dello scambio commerciale regionale. Restano in forte sofferenza le aziende minori, PMI ed artigiane, che rappresentano comunque il 90% del nostro sistema produttivo.

“In questi anni l’Abruzzo  ha reagito alla crisi economica grazie al sistema produttivo ed occupazionale della  provincia di Chieti, ma oggi lo stato di salute di questo territorio non riesce più a trainare la regione verso lo sviluppo, - così Malandra ha commentato la scelta della città di Lanciano come luogo simbolo della crisi”.

 Sul palco si sono susseguiti varie testimonianze di vertenze aziendali, settoriali e territoriale aperte dopo l’intervento introduttivo di  Sandro Del Fattore a nome delle tre sigle sindacali regionali. Lucio Petrongolo, responsabile Cisl Chieti, ha rappresentato lo stato di sofferenza della provincia teatina, un territorio anch’esso non più così attrattivo e competitivo.

“Da dove ripartire? Dobbiamo ripartire dal lavoro, dalla grande occupazione, dalle industrie e dallo sviluppo, - propone Malandra. Ma tutto il sistema, con l’agricoltura, l’edilizia, il  turismo ed servizi, potrà funzionare e tornare produttivo solo se alimentato ed  incentivato da grandi investimenti mirati con risorse, pubbliche e private. Solo così sarà possibile creare nuova occupazione, contrastare il disagio  sociale ed  eliminare quelle disuguaglianze create proprio dalla deindustrializzazione dei nostri territori. Il decalogo di CGIL-CISL-UIL costituisce  la base della "Vertenza Abruzzo" e proprio su questi punti si deve sviluppare un confronto duraturo e costante con la Giunta regionale aprendo tavoli di confronto di merito sulle emergenze come sulle verifiche degli strumenti di programmazione previsti.

Infatti, la manifestazione di sabato è stato l’ennesima occasione per richiedere di accelerare i tempi d’attuazione del Patto per lo Sviluppo, della Carta di Pescara e del Masterplan: indispensabile il rilancio degli investimenti per tornare a crescere. I territori colpiti da vari eventi sismici che si sono succeduti a partire dal 2009 necessitano di accelerare la ricostruzione. Infine, il tema dell'occupazione dovrà avere un ruolo centrale in ogni agenda politica, ragion per cui Cgil, Cisl e Uil chiederanno con forza di promuovere un piano straordinario per l’occupazione, in particolare giovanile e femminile.          

Le tre sigle sindacali abruzzesi vogliono che siano rispettate e sviluppate le intese sottoscritte, attraverso  un confronto che si sviluppa con tavoli specifici di confronto che entrino nel merito delle problematiche. “Dobbiamo rafforzare i momenti di dialogo e di collaborazione concreta tra le istituzioni, la politica ed il sindacato per favorire scelte riformatrici responsabili, orientate verso il tema degli investimenti pubblici e privati in ricerca ed innovazione:  sono questi  i veri fattori che possono ridare competitività all’Abruzzo e al territorio di Chieti, - ha concluso Leo Malandra”.

 Le conclusioni della mobilitazione sono state affidate a Guglielmo Loy, segretario nazionale Uil.

 

 

 

 

 

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