Commissione regionale per le Politiche del Lavoro Luogo naturale per condividere misure e azioni da adottare a sostegno delle aziende e dei lavoratori

Commissione regionale per le Politiche del Lavoro Luogo naturale per condividere misure e azioni da adottare a sostegno delle aziende e dei lavoratori

L’Assessore regionale al lavoro Piero Fioretti ha convocato, per il prossimo 7 maggio, la Commissione regionale per le Politiche del Lavoro, che vede la presenza delle Parti sociali e delle Associazioni datoriali e che ha la possibilità di essere integrata, di volta in volta, da ulteriori soggetti pubblici e privati in relazione alle tematiche da trattare.

La Commissione, così come prevede la legge istitutiva,  è la sede di concertazione con le parti sociali e di partecipazione nei processi decisionali delle proposte della Giunta Regionale per la definizione di indirizzi di programmazione delle politiche e servizi per  il lavoro,  orientamento e formazione professionale,  di interventi mirati di  sostegno alle attività produttive e all’occupazione nonché di politiche dell’istruzione, anche a valere sui fondi strutturali a regia regionale.

Per la Cisl rappresenta il luogo naturale, per  pianificare, monitorare, governare la ripresa delle attività, individuare criticità e condividere le misure e azioni da adottare a sostegno delle aziende in difficoltà e dei lavoratori con tutte le problematiche occupazionali e reddituali derivanti dall’emergenza virus, evitando così confusione politica ed operativa.

In Abruzzo, da anni, siamo in piena emergenza produttiva, occupazionale economica e sociale.

Una crisi favorita nel tempo dalla totale assenza di investimenti, da una ricostruzione post sisma ferma al palo, da un utilizzo selvaggio dei contratti a termine, da un forte disallineamento tra i profili professionali richiesti dalle imprese e le qualifiche prodotte dal sistema educativo e formativo nonché da un mercato del lavoro caratterizzato dal lavoro nero, sommerso, precario e flessibile.

I dati sono eloquenti.

Il Sistema produttivo abruzzese è completamente destrutturato con una media di 3,4 addetti per impresa.

Di pari passo il Mercato del lavoro, fortemente precario, nell’anno 2019 ha registrato 199.504 assunzione e 195.093 licenziamenti. Non solo:

 

Abruzzo

n. lavoratori disoccupati

63.000

n. lavoratori inattivi

292.000

n. lavoratori in nero

82.400

n. giovani Neet (15-34 anni)

61.000

% nuove asunzioni a tempo e stagionali

54,42%

% contratti apprendistato

3,19%

% contratti somministrazione e intermittente

26,43%

% tasso di disoccupazione

11,2%

% tasso abbandono scolastico

24,7%

% tasso disoccupazione giovanile (15-24 anni)

34,9%

 

Il quadro clinico è aggravato dal fatto che il 75% dei pensionati abruzzesi portano a casa una pensione che non supera 750 euro mensili e il 29% delle famiglie è in condizione di deprivazione.

Un sistema che sino ad oggi ha retto solo grazie alla tenacia dei cittadini abruzzesi, alle capacità dei lavoratori e all’intraprendenza dei piccoli imprenditori, artigiani e commercianti.

La pandemia, con tutte le conseguenze di natura economica, aggraverà ulteriormente i preesistenti problemi di questa regione e aumenterà inevitabilmente le disuguaglianze:

  • nessuno assumerà;
  • tante aziende non riapriranno;
  • alcuni settori ridurranno drasticamente il numero degli occupati;
  • la povertà sarà diffusa con il rischio di trasformarsi in miseria.

Occorre, quindi, intervenire subito o ci consumeremo come una candela.

La riunione della Commissione dovrà, allora, essere l’occasione per mettere in campo interventi shock ed efficaci per “CAMBIARE veramente SISTEMA” con una visione di governo, di prospettiva e di programmazione e attuare un vero “PIANO di RICOSTRUZIONE” del tessuto produttivo, occupazionale, economico e sociale garantendo, nel contempo, salute e sicurezza.

Con la pandemia migliaia di lavoratori dovranno avere nuove competenze e professionalità a causa del cambiamento dell’organizzazione del lavoro, non solo, in alcuni settori mancano, da sempre, diversi profili professionali. E’ necessario  sostenere l’occupazione avviando una grande stagione di Corsi di qualificazione e riqualificazione mirati, non solo ai percettori di ammortizzatori ma anche ai  giovani, ai beneficiari di reddito di cittadinanza e disoccupati.

Rinnoviamo oggi l’appello di favorire la creazione di uno strumento finanziato dall’Inps, dallo Stato, dai Fondi Europei e contrattuali Bilaterali, e dallo 0,30 della formazione continua, che lasci il lavoratore legato all'azienda e capace di garantire il salario pieno per poter vivere e mantenere la propria famiglia anche nei periodi di non lavoro ma di formazione.

Contestualmente, occorre costruire “POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO”, in grado di governare la flessibilità del mercato del lavoro, attraverso l’utilizzo virtuoso di tre strumenti: la formazione (mirata al lavoro), gli ammortizzatori (sempre più universali) e il collocamento, allestendo una “RETE dei Servizi per il LAVORO”  PUBBLICO-PRIVATO a diffusione capillare, utile per far emergere il reale fabbisogno lavorativo e formativo, migliorare l’occupabilità, favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro con la massima efficienza e rapidità possibile, contrastare un’ulteriore espulsione dei lavoratori dai posti di lavoro.

Una rete in grado di costruire un “NUOVO MERCATO DEL LAVORO”  per sostenere la persona lungo “l’intero arco della vita lavorativa”  e diventare un vero e proprio "luogo di curaper eliminare il lavoro nero, sommerso e precario e liberare risorse per gli investimenti, la crescita e lo sviluppo.

 

                                                                                              Antonio Scuteri

Segretario Interregionale

CISL ABRUZZO MOLISE




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