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Cosa sta succedendo a Poste Italiane

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Cosa sta succedendo a Poste Italiane

Il 31 maggio u.s. il CdM ha approvato uno schema di DPCM con il quale si autorizza la collocazione sul mercato azionario della quasi la totalità delle azioni di Poste Italiane SpA ad oggi rimaste in mano al MEF (circa il 29,7% del capitale totale).

 

Questa scelta appare miope e rischiosa, in quanto priva lo Stato Italiano non solo del controllo diretto della più grande azienda di servizi del Paese, ma anche dei ricchi dividenti che la stessa ha erogato nelle casse statali negli anni scorsi.  Inoltre l’ulteriore processo di privatizzazione dell’Azienda Poste non offre alcuna garanzia circa il mantenimento degli attuali livelli di servizio e di copertura del territorio nazionale (anche con riferimento al servizio universale di cui Poste è concessionaria) nonché rispetto alla unitarietà dell’Azienda ed alla tenuta dei suoi livelli occupazionali.

 

Come noto Poste Italiane rappresenta un asset strategico del nostro Paese in quanto garantisce pari condizioni di accesso ai suoi servizi per tutti i cittadini italiani, cura la raccolta del risparmio postale dedicato ad alimentare la Cassa Depositi e Prestiti, rappresenta un punto di riferimento sicuro per i risparmiatori, contribuisce al superamento del digital divide che ancora oggi penalizza alcune realtà sociali.

 

Sia le Organizzazioni dei lavoratori che molte Amministrazioni locali denunciano da tempo un progressivo abbandono del presidio del territorio da parte di Poste Italiane, con particolare danno alle fasce della popolazione svantaggiate dal fatto di risiedere in comuni rurali, un quasi totale smantellamento del carattere sociale del servizio postale stesso, un imminente pericolo per la tenuta dell’occupazione.

 

Si chiede pertanto di conoscere se il Governo abbia svolto una preventiva ed approfondita analisi dei rischi connessi all’ulteriore tranche di privatizzazione del capitale di Poste Italiane sia dal punto di vista della qualità e della capillarità del servizio che del mantenimento dei livelli occupazionali e se non sia opportuno mantenere Poste nella proprietà dello Stato.

 

Si chiede inoltre di conosce se il Governo intenda promuovere un nuovo modello di Governance dell’Azienda che garantisca, anche attraverso il coinvolgimento dei lavoratori/azionisti, la costituzione di organismi di indirizzo e controllo necessari ad una Azienda dalle caratteristiche come quelle sopra descritte.

 

Antonio D'Alessandro

 

 

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