Giu30

BOLLETTA ELETTRICA: BANCOMAT DEL GOVERNO

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BOLLETTA ELETTRICA: BANCOMAT DEL GOVERNO
Ogni anno la bolletta elettrica, già molto cara per cittadini, pensionati, famiglie e imprese, diventa un bancomat ad appannaggio del Governo per finalità diverse da quelle previste, con pesanti ripercussioni anche rispetto ad oneri e accise improprie che gravano sulla stessa – è quanto commenta il Segretario Generale della FLAEI Cisl Carlo De Masi.
La contrarietà della FLAEI Cisl sulla trasformazione di Cassa Conguaglio in ente pubblico economico, deriva anche da quanto succede annualmente sui soldi dei cittadini/consumatori elettici che, anziché ritornare agli stessi o essere utilizzati per le criticità del Settore, vengono dirottati dal governo sotto forma di finanziamenti e prestiti ad altri usi, senza un confronto con le rappresentanze sociali e dei consumatori, afferma De Masi.
Quest’anno, da quanto apprendiamo dalla G.U. n. 133 del 9 giugno u.s. dal titolo “Finanziamento ad imprese strategiche”, verranno destinati 400 milioni di euro di giacenza, presso la Cassa Conguaglio per i Servizi Energetici e Ambientali per l’anno 2016, non alle 60 centrali elettriche da sostenere o da dismettere, bensì per la bonifica ambientale dell’ILVA di Taranto. Ciò rende evidente l’uso improprio dei soldi della bolletta elettrica e della deresponsabilizzazione del Governo, che anziché provvedere a finanziare le bonifiche in maniera autonoma o attraverso meccanismi di fiscalità generale, scarica questo costo, come quelli negli anni scorsi, sempre e solo sugli utenti elettrici, prosegue Carlo De Masi.
Ovviamente non abbiamo nulla in contrario a che si realizzino le bonifiche e la messa in sicurezza dei siti produttivi, a partire dagli impianti termici, ma a pagare non possono essere sempre e solo i titolari di forniture elettriche. E, soprattutto, vorremmo un confronto, più volte richiesto al Governo, sul Sistema elettrico italiano, a partire dalla crisi del Comparto termoelettrico che con quelle risorse potrebbe essere sostenuto in questo momento di crisi. Ci auguriamo almeno che le bonifiche ambientali dei siti produttivi, a partire dall’ILVA, possano essere realizzate attraverso una rete di Aziende pubbliche italiane (Sogin, Nucleco, Sogesid, Cesi, Ansaldo etc.) e che si attivi un protocollo industriale/sociale contenente accordi di programma territoriali e garanzie per l’occupazione diretta e nell’indotto. Diversamente corriamo il rischio che i soldi della bolletta elettrica degli italiani finiscano nelle tasche di Aziende estere, come per i 240 MLD di euro delle Rinnovabili - conclude il Segretario Generale della FLAEI Cisl.

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