Ago29

Vademecum per gli studenti sulla locazione dell'alloggio

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 Vademecum per gli studenti sulla locazione dell'alloggio

Studiare in Italia costa. Non si tratta solo delle tasse universitarie, i libri e le spese di trasporto che incidono sulle famiglie. Per molti giovani che per vari motivi studiano fuori dalla loro città, il salasso maggiore è rappresentato dell’affitto. Si tratta di un posto letto, oppure di una stanza che variando nella qualità abitativa, nel mobilio e per la vicinanza ai trasporti raggiunge una media nazionale mensile, rilevata dal SICET, di 290 euro nella doppia e 420 euro in singola. La città più cara per gli affitti a studenti è Milano con oltre 500 euro per stanza, seguita da Roma, Firenze e Bologna. In questo periodo di test ed immatricolazioni all’università gli studenti cercano un posto letto per il prossimo anno accademico. Una scelta importante, in cui è bene evitare errori che possono produrre disagi e danni nel corso della locazione. Per prima cosa il SICET, il sindacato inquilini della CISL, suggerisce di stipulare un contratto scritto. La legge in materia sulle locazioni n.431/98 prevede esplicitamente una tipologia contrattuale per studenti universitari: all’art. 5 comma 2. Stipulabile esclusivamente nei comuni sede di ateneo o di corsi distaccati. Le condizioni per questo tipo di contratto sono: per lo studente avere la residenza in un comune di diverso da quello in cui frequenta l’università e di questo deve essere data evidenza nel contratto come dell’iscrizione al corso di laurea. In qualità di conduttore può essere indicato: uno o più studenti, i genitori degli stessi o l’ente di diritto allo studio. Il contratto ha una durata minima di sei mesi e non superiore a tre anni. Dopo la scadenza del periodo definito il contratto cessa, salva la possibilità di un rinnovo dello stesso. Va utilizzato il modello depositato dalle organizzazioni sindacali nel comune in cui è ubicato l’immobile. Per questo si suggerisce l’assistenza del SICET. L’importo dell’affitto non è libero, bensì fissato a metro quadro, attraverso dei parametri premianti la qualità dell’alloggio e oggetto dell’accordo sindacale. Generalmente viene versato dall’inquilino un deposito cauzionale, di importo fino a tre mensilità e produttivo di interessi, a garanzia dell’alloggio. Nel contratto si stabiliscono le spese accessorie e le modalità di pagamento. Su questo aspetto, per quanto riguarda anche il canone, è bene corrisponderlo sempre con modalità tracciabili, evitando il contante. Il SICET suggerisce di predisporre un verbale di consegna dell’immobile, con le condizioni in cui si trova lo stesso, per eliminare contestazioni alla fine. Deve essere data copia all’inquilino dell’APE (attestato delle prestazioni energetiche dell’edificio) con menzione nel contratto. Lo stesso va registrato entro 30 giorni dalla stipula o decorrenza e questo adempimento esclude la denuncia dell’inquilino alla autorità di P.S. Salvo che lo stesso sia straniero ed in questo caso va segnalato al comune o ai vigili, carabinieri, questura entro 48 ore dalla cessione dell’alloggio. Nel caso di scelta del proprietario del regime fiscale della cedolare secca, rispetto all’IRPEF, la tassazione dei canoni sarà al 10%. Il pagamento dell’aliquota sostituisce anche le addizionali, l’imposta di registro e di bollo con esclusione di quella sulle ricevute. L’applicazione di questo regime tributario determina l’assenza di qualsiasi aumento del canone per l’inquilino per l’intera durata contrattuale. Il comune può deliberare aliquote agevolate di IMU e TASI. Maggiori informazioni in tutte le sedi del SICET.

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