Unioncamere ha pubblicato il rapporto sulle imprese under 35 nel secondo trimestre 2016.
Si conferma anche nel periodo aprile - giugno 2016 la vocazione imprenditoriale dei giovani sotto i 35 anni. Commercio, ristorazione, servizi, costruzioni, agricoltura e poi l’industria manifatturiera: sono queste le attività che attirano di più i giovani imprenditori.
31 mila sono le nuove imprese giovani, il 31,6% del totale di tutte le nuove imprese iscritte nei Registri delle Camere di Commercio, a fronte di 10 mila imprese giovani cessate, il 17,4% del totale.
Un bilancio nettamente positivo, che supera le 20 mila unità ed è pari al 54,1% del saldo complessivo delle imprese italiane.
In sostanza i giovani under 35 hanno voglia d’impresa e riescono a mettere in piedi aziende più stabili e resistenti rispetto a tutte le altre. L’alta natalità e la bassa mortalità delle loro aziende producono un effetto sorprendente: il saldo complessivo, cioè quel che resta tra imprese che nascono ed imprese che muoiono, rivela che finalmente l’attività imprenditoriale torna decisamente a crescere, ed il merito è soprattutto dei giovani, visto che una nuova impresa su due nasce per iniziativa degli under 35.
Le imprese giovani. E’ il mezzogiorno, questa volta, a distinguersi nettamente, in modo positivo, rispetto al centro ed al nord del paese. Le imprese giovani crescono soprattutto al sud, con un saldo di 8.366 unità, oltre il 40% di tutte le imprese under 35.
Tuttavia, nel meridione ci sono regioni che crescono più delle altre. Tra queste c’è il Molise, che registra una grande vitalità dei giovani imprenditori; è grazie al loro impulso che il saldo delle imprese giovani è molto alto, ed arriva a sfiorare il 60% del totale.
Sul fronte opposto c’è l’Abruzzo, dove il saldo delle imprese di under 35, pur positivo, è pari al 48,1% del totale, inferiore alla media nazionale.
Le province. In assoluto, una delle province a maggior vocazione giovanile è Isernia, dove i giovani imprenditori attualmente rappresentano il 13% del totale, contro il 9,6% della media nazionale. Anche Campobasso, con il 10,1 conferma la vitalità della regione Molise.
In Abruzzo la distanza tra territori è meno marcata: sono sopra la media nazionale L’Aquila (10,5%), Pescara (10,1%) e Teramo (9,9%). Sorprende invece Chieti, la provincia con il più importante sistema industriale, che registra solo l’8,3% di imprese guidate da giovani.
Monica De Vito - Maurizio Spina
Coordinamento Giovani CISL AbruzzoMolise- Segretario Generale CISL AbruzzoMolise